Bruxelles punta anche sulle sigarette, comprese quelle elettroniche, per trovare nuove entrate e sostenere un bilancio comunitario messo sotto pressione dal Recovery Fund e dalle spese in crescita, a partire da quelle per la difesa.
Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore ed Euractiv, la Commissione europea sta preparando una revisione della direttiva sulle accise del tabacco (Ted) che promette rincari pesanti su tutta la linea: sigarette tradizionali, sigari, tabacco riscaldato, tabacco da arrotolare, e perfino le sempre più diffuse bustine di nicotina.
Stretta anche per tutelare la salute
Ma non si tratta solo di fare cassa: dietro alla stretta fiscale c’è anche la spinta di 15 Stati membri, tra cui Francia e Paesi Bassi, decisi a ridurre i danni sanitari del fumo e a contrastare la crescita di consumi di alternative come sigarette elettroniche e tabacco riscaldato, finora regolati solo a livello nazionale. La revisione punta infatti a creare regole fiscali armonizzate in tutta l’Unione.
Secondo Euractiv, la proposta più dirompente è l’aumento del 139% delle tasse sulle sigarette, con il passaggio dagli attuali 90 euro per 1.000 unità a 215 euro per lo stesso quantitativo. Ancora più salato l’incremento per il tabacco da arrotolare: +258%, da 60 a 215 euro al chilo. Clamoroso invece il balzo per i sigari: si passerebbe da 12 a 143 euro per 1.000 unità o chilo, pari a un aumento del 1.090%. Stessa cifra per le bustine di nicotina: 143 euro al chilogrammo.
Italia, Grecia e Romania frenano
Non mancano però le resistenze: Italia, Grecia e Romania spingono per mantenere separati i regimi fiscali tra sigarette tradizionali e prodotti alternativi, evitando di caricare di tasse eccessive un comparto che, a loro avviso, potrebbe restare uno strumento utile per ridurre il fumo classico. Ma la direzione è segnata: all’orizzonte c’è una tassazione uniforme in tutta la Ue, per sigarette e affini. E per chi fuma, il conto sarà sempre più salato.