
A Budapest, nell’aria tesa di una finale mondiale, ogni movimento pesa come una sentenza. Le luci della Papp László Sportaréna si riflettono mentre il silenzio si spezza solo per gli applausi ritmati del pubblico e il respiro corto degli atleti. Due atlete si affrontano, esauste ma determinate, nel cuore del golden score. Ogni presa è un rischio, ogni attacco una possibilità. L’equilibrio si spezza dopo sei minuti di duello estenuante, quando una tecnica perfetta fa crollare tutto: l’avversaria, la tensione, e infine l’arena esplode.
Quel momento, breve e potente, ha cambiato la storia di un’atleta e riscritto una pagina dello sport italiano. L’urlo liberatorio, il gesto istintivo delle braccia al cielo e le lacrime che scendono sul volto segnano più di una vittoria: raccontano la fine di un percorso e l’inizio di un trionfo.
Italia dorata, viva Alice Bellandi
Dai giochi olimpici di Parigi al tetto del mondo. L’azzurra Alice Bellandi ha conquistato la medaglia d’oro ai Mondiali di judo in corso a Budapest, trionfando nella categoria -78 kg. Una vittoria storica, la prima iridata per la 26enne lombarda delle Fiamme Gialle, che ha coronato un percorso perfetto culminato con il successo in finale contro la tedesca Anna Monta Olek, stesa dopo sei minuti di golden score.
Bellandi, tornata in gara dopo l’oro olimpico vinto a Parigi 2024, ha dimostrato una forma eccellente sui tatami della Papp László Sportaréna. Nel suo cammino ha superato nell’ordine la keniota Zeddy Cherotich, la padrona di casa Nikolett Sagi e la cinese Ma Zhenzhao, dominando la Pool C dei -78 kg. In semifinale, l’azzurra ha avuto la meglio sulla slovena Metka Lobnik, assicurandosi l’accesso all’atto conclusivo.
Il trionfo di Budapest rappresenta il primo titolo mondiale per Bellandi, che aveva già arricchito il suo palmarès iridato con il bronzo di Doha 2023 e l’argento di Abu Dhabi 2024. Un’ascesa costante che la consacra definitivamente tra le grandi del judo internazionale.
Per l’Italia si tratta della seconda medaglia d’oro in questi mondiali ungheresi, dopo quella conquistata da Assunta Scutto nei -48 kg, a conferma dell’ottimo momento della squadra azzurra sulle pedane internazionali.