
Chiara Petrolini, 21 anni, di Vignale di Traversetolo (Parma), è accusata di due tragici reati: l’omicidio e la soppressione di cadavere dei suoi due neonati, nati in aprile 2023 e agosto 2024. Entrambi i corpicini furono sepolti nel giardino di casa. Il primo fu scoperto solo pochi mesi fa, mentre il secondo emerse casualmente in agosto 2024, durante la sua permanenza negli Stati Uniti con la famiglia.
Dopo l’arresto avvenuto il 20 settembre 2024, la giovane è stata posta agli arresti domiciliari nella villetta di famiglia, dove rimane tuttora . Il 30 giugno è fissata la prima udienza in Corte d’assise a Parma per i reati di duplice omicidio premeditato e soppressione di cadavere. Poco fa è appena arrivata la notizia dal Tribunale della Libertà di Bologna.

Chiara Petrolini resta ai domiciliari col braccialetto
Oggi, 18 giugno 2025, il Tribunale della Libertà di Bologna (riesame) ha emesso una decisione parziale: respinta la richiesta della Procura di Parma di trasferirla in carcere, ma disposto l’aggiunta del braccialetto elettronico alla misura degli arresti domiciliari.
Il dispositivo di controllo è stato giudicato necessario per garantire una sorveglianza continua e impedire eventuali uscite non autorizzate dall’abitazione. Tale disposizione però non diventerà effettiva finché la Corte di Cassazione non si pronuncerà, eventualmente su ricorso presentato dal difensore di Petrolini, l’avvocato Nicola Tria.

Come funziona il braccialetto elettronico
Il braccialetto elettronico è un dispositivo di sorveglianza che monitora la presenza della persona all’interno dell’abitazione, inviando segnali in caso di allontanamenti sospetti . In Italia serve a rafforzare misure alternative alla detenzione, garantendo che l’imputato resti in una zona stabilita. È vietato rimuoverlo o manometterlo, pena l’attivazione di allerte e accuse aggiuntive.
La decisione odierna su Chiara Petrolini sancisce un compromesso: conferma della grave accusa, stretta del controllo con il braccialetto elettronico, ma conferma della misura cautelare domiciliare. Un segnale che il sistema giudiziario vuole bilanciare sicurezza e garanzie processuali. Ora, ogni futura svolta dipenderà dagli sviluppi legali, dal pronunciamento della Cassazione e dal prosieguo del procedimento in Corte d’assise. Il processo prosegue: la data dell’udienza preliminare è stata fissata per il 30 giugno 2025 presso la Corte d’assise di Parma.
La vicenda ovviamente ha suscitato scalpore sia in ambito mediatico che tra l’opinione pubblica, alimentando interrogativi sull’equilibrio tra tutela della collettività e diritti dell’imputato, sull’uso delle misure cautelari alternative e sulle dinamiche familiari che hanno reso possibile un segreto così drammatico.