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Scomparsi dopo un tuffo nel fiume, la notizia è di poco fa: come li hanno trovati

Pubblicato: 18/06/2025 19:16
scomparsi nel piave

Un pomeriggio d’estate, l’aria vibrante di calore e la promessa di refrigerio hanno attirato alcuni amici verso le placide rive di un fiume. Risate leggere e spensierate conversazioni riempivano l’atmosfera mentre si preparavano per un tuffo rinfrescante. L’acqua, con il suo richiamo irresistibile, sembrava promettere solo sollievo dalla calura estiva.

Poi, in un istante che ha spezzato la quiete, la spensieratezza si è trasformata in un grido di allarme. Due figure, che poco prima si erano immerse con entusiasmo, non sono più riemerse dalle acque. Il silenzio assordante che ne è seguito è stato interrotto solo dal disperato appello di un’amica, testimone impotente di quella drammatica scomparsa.

Scomparsi dopo un tuffo nel Piave

È stato un tragico pomeriggio sul greto del Piave, nei pressi di Fagarè, in provincia di Treviso, a segnare un’altra dolorosa pagina nella cronaca degli incidenti fluviali. La dinamica è drammaticamente semplice, eppure spietata: due giovani, attratti dalle acque del fiume, si sono tuffati per un bagno rinfrescante, ma solo uno di loro è riuscito a mettersi in salvo. L’allarme è stato lanciato da un’amica che era con loro, la quale, non vedendoli riemergere, ha immediatamente avvertito i Carabinieri.

Le operazioni di ricerca sono state immediate e imponenti. Diverse squadre dei Vigili del Fuoco sono confluite sul luogo dell’incidente, supportate anche da un elicottero che ha sorvolato la zona nel tentativo di individuare i dispersi. Le ricerche si sono concentrate in un’area particolarmente insidiosa del fiume, tra le sponde di Fagarè di San Biagio di Callalta e Ponte di Piave. Purtroppo, la speranza di ritrovarli entrambi vivi è svanita quando uno dei due ragazzi è stato recuperato privo di vita. La vittima è un giovane di 21 anni di origine ecuadoregna, residente in provincia di Pordenone, mentre il secondo ragazzo è stato fortunatamente tratto in salvo. I Vigili del Fuoco hanno continuato le operazioni per il recupero del corpo del giovane deceduto.

Il fiume che inganna

Questo tragico evento riporta drammaticamente alla luce i pericoli spesso sottovalutati del fiume Piave, in particolare nella zona di San Biagio di Callalta. È noto che questo tratto del fiume è caratterizzato dalla presenza di correnti molto forti e fondali estremamente irregolari, elementi che lo rendono pericoloso anche per i nuotatori più esperti. La ragazza che ha dato l’allarme ha raccontato di aver perso di vista i suoi amici dopo il loro tuffo, una testimonianza che sottolinea la rapidità con cui le condizioni del fiume possono mutare e intrappolare.

Nonostante la sua bellezza naturale e il richiamo che esercita, soprattutto durante la bella stagione, la zona delle spiaggette di Fagarè è tristemente celebre per la sua pericolosità. Qui, i vortici possono formarsi improvvisamente, rendendo il bagno un’attività ad alto rischio. Non è un caso isolato; in passato, si sono registrati numerosi incidenti simili, spesso con esito fatale, un monito costante sui pericoli intrinseci di queste acque. Tuttavia, il luogo continua a essere frequentato da giovani e famiglie, attirati dalla possibilità di un tuffo rinfrescante, ma spesso con una tragica e pericolosa ignoranza dei rischi. Questo ennesimo episodio sottolinea l’urgenza di una maggiore consapevolezza e rispetto per la forza della natura, specialmente in luoghi che, nonostante l’apparente idillio, nascondono insidie mortali.

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Ultimo Aggiornamento: 18/06/2025 19:19

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