Vai al contenuto

Trump parla di guerra e atleti transgender davanti alla Juventus: imbarazzo nello Studio Ovale

Pubblicato: 18/06/2025 23:34

Una scena surreale, quasi al confine tra satira e diplomazia, si è consumata nello Studio Ovale della Casa Bianca, dove Donald Trump, attuale presidente degli Stati Uniti, ha accolto la Juventus in visita ufficiale. La squadra bianconera, negli USA per preparare il debutto al Mondiale per Club, si è ritrovata spettatrice silenziosa di un discorso carico di tensione, nel quale il tycoon ha affrontato due temi delicatissimi: la guerra tra Iran e Israele e la presenza di atleti transgender nello sport.

Alle spalle del presidente, ordinati e visibilmente fuori contesto, i volti dei calciatori juventini tradivano un chiaro imbarazzo. Non è consueto, nemmeno per una squadra abituata alla pressione dei grandi palcoscenici, assistere dal vivo a un intervento sulla geopolitica militare globale in un contesto sportivo. Ma il momento di maggiore sorpresa è arrivato quando Trump ha deciso di rivolgere alla squadra una domanda che ha spiazzato tutti.

Avete mai avuto donne in squadra? Una donna potrebbe entrare nella vostra squadra, ragazzi? Ditemelo, cosa ne pensate?” ha chiesto Trump, guardando in faccia i giocatori. Tra loro, Locatelli, Weah e altri si sono scambiati sorrisi nervosi, colti alla sprovvista, mentre cercavano una risposta che non arrivava. Il silenzio ha reso il clima ancora più surreale, con l’atmosfera carica di tensione diplomatica.

A rompere l’impasse ci ha pensato il direttore generale della Juventus, Comolli, che ha replicato con diplomazia: “Abbiamo una squadra femminile molto forte”. Ma la risposta non ha dissuaso Trump, che ha insistito sul tema: “Le donne dovrebbero giocare con altre donne. Capite? Siete molto diplomatici”.

Una battuta che ha riacceso le polemiche sulle posizioni del presidente USA in materia di sport e identità di genere, proprio mentre lo scenario internazionale resta appeso al conflitto tra Teheran e Tel Aviv, citato da Trump nel suo discorso d’apertura.

Per la Juventus, un’occasione di visibilità internazionale che si è trasformata in un momento di sospensione surreale, al confine tra calcio e politica, tra l’impegno sportivo e la narrazione di un mondo sempre più interconnesso.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Ultimo Aggiornamento: 18/06/2025 23:35

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure