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Ucraina, ancora attacco russo a Kiev: è strage di civili

Pubblicato: 18/06/2025 10:20
Ucraina Kiev strage civili

È salito ad almeno 22 morti e 134 feriti il bilancio del massiccio attacco russo su Kiev nella notte del 17 giugno. A fornire l’aggiornamento è stato il sindaco della capitale ucraina, Vitaliy Klitschko, attraverso un messaggio pubblicato sul suo canale Telegram, mentre i soccorritori continuano a lavorare tra le macerie nel distretto di Solomyansky. Si tratta di uno degli attacchi più sanguinosi e devastanti da quando la guerra è iniziata, con un’azione militare che ha colpito diversi quartieri della capitale.
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Raid notturno: distruzione e caos nel cuore della capitale

L’offensiva ha colpito Kiev con una forza impressionante. Secondo le autorità locali, la Russia ha lanciato oltre 440 droni e 32 missili in tutta l’Ucraina, trasformando la notte in un incubo per i civili. Le prime informazioni diffuse dalla polizia nazionale ucraina parlavano di 15 vittime e 124 feriti, ma il conteggio è stato più volte rivisto, anche a causa della complessità delle operazioni di soccorso e del recupero delle vittime.

Il ministro dell’Interno Ihor Klymenko ha spiegato che le cifre sono soggette a modifiche: in scenari del genere, parti di corpo rinvenute possono inizialmente far pensare a vittime multiple, alimentando una certa incertezza nei primi momenti successivi all’attacco. Un’ulteriore conferma della drammaticità della situazione e della difficoltà di operare in un contesto di devastazione urbana.

Zelensky: “Un attacco terrificante, il mondo deve reagire”

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha definito l’assalto russo “uno degli attacchi più terrificanti e più gravi dall’inizio della guerra contro Kiev”. In un messaggio diffuso sui social, il leader ucraino ha parlato apertamente di “puro terrorismo”, sottolineando la necessità di una risposta forte da parte della comunità internazionale.

«Il mondo intero, gli Stati Uniti e l’Europa devono finalmente reagire come le società civilizzate rispondono ai terroristi», ha scritto Zelensky, chiedendo maggiore fermezza da parte degli alleati. Le sue parole arrivano in un momento in cui il conflitto rischia di entrare in una fase ancora più drammatica, con una strategia russa che punta a colpire anche i centri abitati e la popolazione civile.

Zelensky al G7: pace possibile, ma serve pressione su Mosca

Proprio mentre a Kiev si contavano i morti, Zelensky si trovava in Canada per la seconda giornata del G7, dove ha lanciato un nuovo appello agli alleati occidentali. «Le nostre famiglie hanno vissuto una notte molto difficile», ha dichiarato il presidente ucraino durante un colloquio con il premier Carney, definendo quanto accaduto una “grande tragedia” e invocando nuovamente il sostegno internazionale.

Zelensky ha ribadito la disponibilità dell’Ucraina a negoziare e a valutare un cessate il fuoco, ma ha precisato che ciò potrà accadere solo se ci sarà “una forte pressione internazionale su Mosca”. Un messaggio chiaro, che intende mantenere il fronte occidentale compatto nel sostegno a Kiev, soprattutto in un momento in cui la Russia sembra aver scelto la linea dura e indiscriminata degli attacchi aerei su centri urbani.

Una capitale sotto assedio

L’attacco del 17 giugno riporta drammaticamente l’attenzione sulla vulnerabilità della capitale ucraina, che da mesi si trova sotto la costante minaccia di bombardamenti e droni. Il distretto di Solomyansky, colpito duramente durante l’ultima incursione, è solo uno dei tanti quartieri dove la vita quotidiana è stata sospesa dal rumore delle esplosioni e dai crolli.

Il rischio per i civili resta altissimo. Le immagini diffuse dopo l’attacco mostrano edifici distrutti, auto incenerite, detriti ovunque e squadre di soccorso al lavoro in condizioni estreme. L’impatto psicologico sulla popolazione è profondo: l’ennesima notte passata nei rifugi, la paura costante di non svegliarsi più, la consapevolezza che nessun luogo è veramente sicuro.

zelensky

La guerra non rallenta, l’appello ucraino si fa più urgente

Con oltre 440 droni e decine di missili lanciati in una sola notte, l’attacco del 17 giugno rappresenta un salto di intensità nelle operazioni militari russe. Un’azione che rischia di mettere a dura prova anche la tenuta diplomatica tra l’Ucraina e i suoi alleati, sollecitati sempre più a un intervento concreto, non solo sul piano militare ma anche su quello politico ed economico.

L’appello di Zelensky al G7, in questo senso, non è solo una richiesta d’aiuto ma una strategia di sopravvivenza nazionale. Resta ora da capire se e come l’Occidente risponderà a questa escalation, mentre il popolo ucraino continua a pagare un prezzo altissimo per una guerra che sembra non voler finire.

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Ultimo Aggiornamento: 18/06/2025 10:21

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