
La tranquilla mattinata di un mercoledì è stata squarciata da una scoperta agghiacciante nelle placide acque di un laghetto all’interno del Parco delle Cave di Milano. Un pescatore, intento nella sua solita routine, ha notato qualcosa di anomalo affiorare, un’ombra indistinta che si è presto rivelata essere il corpo senza vita di un uomo. La scena, macabra e silenziosa, ha immediatamente allertato le autorità, dando il via a un’operazione di recupero che ha richiamato sul posto i vigili del fuoco, la polizia scientifica e il medico legale.
L’uomo era scomparso da domenica, allontanatosi dagli amici con l’intenzione di fare un bagno in quel luogo che, per la sua apparente calma, cela insidie mortali. Il padre, dopo giorni di angosciosa attesa e tentativi di contatto, ne aveva denunciato la scomparsa solo la sera precedente, martedì, poche ore prima che il tragico ritrovamento chiudesse ogni speranza. Indossava ancora il costume da bagno, un dettaglio che ha immediatamente indirizzato le indagini verso l’ipotesi più plausibile: un annegamento. Quando hanno ricevuto la triste notizia, i familiari ovviamente sono rimasti scossi. Non avevano mai perso le speranze.

Annegato nel Parco delle Cave: la scoperta
Il corpo è stato identificato come un 38enne italiano. Le indagini preliminari suggeriscono che la morte sia avvenuta per annegamento, probabilmente a seguito di un tuffo nelle acque ingannevoli delle cave. Queste non sono semplici specchi d’acqua, ma luoghi estremamente pericolosi a causa di una combinazione letale di fattori.
Gianni Bianchi, presidente degli Amici di Cascina Linterno, ha spiegato in modo dettagliato le ragioni di tale pericolosità, avvertendo sui rischi che spesso vengono sottovalutati:
- Sbalzo termico drastico: La superficie dell’acqua può apparire gradevole, con temperature intorno ai 18 gradi. Tuttavia, basta immergersi di pochi metri per trovare una temperatura che crolla bruscamente a 8-10 gradi. Questo shock termico può provocare una congestione fulminante, paralizzando il corpo e impedendo qualsiasi reazione, trascinando la vittima verso il fondo.
- Bassa densità dell’acqua: A differenza dell’acqua di mare, quella delle cave è povera di minerali. Questo significa che la sua densità è inferiore, rendendo il galleggiamento significativamente più difficile. Solo nuotatori estremamente esperti e in ottima forma fisica potrebbero avere una remota possibilità di farcela.
- Fondale fangoso e insidioso: A complicare ulteriormente il quadro, il fondale delle cave è spesso melmoso e fangoso, creando un effetto “sabbie mobili”. Chi vi affonda rischia di rimanere intrappolato, rendendo quasi impossibile risalire in superficie.

I precedenti
Purtroppo, la tragedia di mercoledì non è un caso isolato. Il Parco delle Cave ha già mietuto altre vittime in circostanze simili, a testimonianza della sua pericolosità intrinseca, nonostante i divieti e gli avvisi:
- Luglio 2023: Luis Alberto Duenas Ochoa, un 19enne peruviano, perse la vita annegato mentre faceva il bagno.
- Giugno 2022: Salem Saeed, un 27enne egiziano, trovò la morte nelle stesse acque.
Questi tragici eventi rafforzano l’ammonimento di Gianni Bianchi: «Le cave sono bellissime: vanno ammirate. E basta. A noi lo insegnavano da bambini. Credete alla saggezza dei vostri vecchi». È un appello alla prudenza, un monito a rispettare la natura e i suoi pericoli nascosti. La bellezza del Parco delle Cave deve essere goduta con consapevolezza e rispetto, ricordando che alcune meraviglie naturali, sebbene invitanti, possono rivelarsi trappole mortali per chi ne sottovaluta i rischi.