
Un fiume in piena, tra amarezze professionali, ricordi familiari e confessioni intime. Al Bano Carrisi, uno degli artisti italiani più popolari di sempre, si racconta nel programma Storie al bivio show condotto da Monica Setta, in onda su Rai 2. Al centro della puntata, il suo rapporto controverso con il Festival di Sanremo, i grandi amori del passato e le difficoltà vissute all’inizio della carriera.
Leggi anche: Donna sviene al concerto di Al Bano, il gesto shock del cantante: “Non doveva, l’ha umiliata”
La ferita Sanremo: “Sono stato preso in giro”
Il nodo più doloroso è, senza dubbio, quello legato al Festival di Sanremo, un palco che per Al Bano ha rappresentato non solo una vetrina musicale, ma anche una questione di cuore. “Dicono che ho la ‘sanremite’, ed è vero”, confessa il cantante, riferendosi al suo attaccamento storico alla manifestazione. “Ma io a Sanremo ci tengo davvero. Per questo non riesco a perdonare Amadeus e ora anche Carlo Conti: mi avevano fatto promesse, poi sono stato ignorato”.
Al Bano sottolinea come lui abbia sempre difeso il Festival “quando tutti lo criticavano”, ma ora si sente tradito: “Con tutta la mia esperienza, perché dovrei essere giudicato da loro? Solo il pubblico mi può giudicare, e il pubblico è sempre stato dalla mia parte”.
Un’accusa diretta, che arriva in un momento in cui il cantante si dice profondamente deluso: “Riprovarci? L’amarezza è tanta. Vedremo. Ma non dimentico le promesse non mantenute”.

Il dolore per Ylenia: “L’accusa più squallida”
Tra i momenti più toccanti dell’intervista, il ricordo della figlia Ylenia, scomparsa nel 1994 in circostanze mai chiarite. Al Bano non nasconde la sua sofferenza e denuncia: “Su di me hanno detto di tutto, ma la cosa più squallida è stata l’accusa di averla nascosta in casa per farmi pubblicità. Una cattiveria inaccettabile, una ferita che non si rimargina”.
L’artista, che ha avuto sei figli, parla del suo essere padre con toni orgogliosi ma lucidi: “Se fosse arrivato un altro figlio lo avrei accettato, ma con sei figli ho già dato”.
Romina e Loredana: “Due storie, due vite”
Nel suo lungo racconto, Al Bano ripercorre anche le sue due relazioni più note: quella con Romina Power e quella con Loredana Lecciso. Con Romina, dice, “finì l’amore e lo accettai. Ho perdonato ciò che doveva essere perdonato”. Il cantante parla con rispetto del passato, ma è chiaro che ha voltato pagina.
Poi la nuova vita con Loredana: “Quando ho conosciuto Lory, Romina era già fuori dalla mia vita. La casa era vuota e lei ha portato la gioia della nascita di Jasmine e Bido. Non credo che serva una carta da bollo per dirsi ‘ti amo’. Ma sì, ho pensato al matrimonio”.
Divertente anche l’aneddoto sulle rose: “All’inizio le mandavo fiori ogni giorno. Poi ho scoperto che li metteva per terra, anche in bagno, e ho smesso”. Una battuta che mostra il lato più ironico di un uomo abituato alla scena, ma anche alla normalità domestica.
I sacrifici dell’inizio: “Pane e ananas per una settimana”
Il racconto di Al Bano non è solo memoria sentimentale: è anche il ritratto sincero di un giovane che ha lottato con la fame per inseguire il sogno della musica. “Quando sono arrivato a Milano, sentivo che lì c’era qualcosa per me. Ma facevo la fame. Una volta comprai delle scatolette di ananas pensando fosse carne: mangiai pane e ananas per una settimana”.
In quel periodo difficile, il futuro cantante guadagnava 25mila lire al mese e mandava 10mila lire ai genitori. “Ricordo quel treno espresso che partiva dal Sud e mi portò via da Cellino. Era il 1961. Quell’anno sono nato una seconda volta”.

Nessun rimpianto: “Non cambierei nulla”
Malgrado tutto, Al Bano si dice sereno: “Non conosco rimpianti. Ho avuto una vita piena, con bassi e alti, ma non cambierei nulla”. Un’esistenza scandita da successi, dolori, separazioni e rinascite, raccontata senza filtri né retorica.
Il suo sguardo, nonostante le delusioni recenti, resta rivolto al pubblico: “Solo loro possono dire chi sono. E finché mi vorranno, io continuerò a cantare”.
Un messaggio che, tra le righe, lascia aperta una porta: quella del ritorno a Sanremo, magari un giorno, ma solo se sarà una scelta di cuore e non un contentino tardivo. Perché per Al Bano, il palco dell’Ariston non è solo una passerella: è la storia della sua vita artistica, e le promesse mancate fanno ancora male.