Jannik Sinner esce di scena a sorpresa agli ottavi di finale del torneo di Halle. Sul verde tedesco che l’aveva visto trionfare dodici mesi fa, il numero uno del mondo cede in tre set a Alexander Bublik: 3-6, 6-3, 6-4 il risultato finale. Un ko che fa rumore, anche per come è maturato: dopo un avvio dominante, Sinner ha progressivamente perso il controllo del match, lasciandosi rimontare dal kazako.
Primo set perfetto, poi il blackout
L’inizio era stato tutto dell’azzurro. Servizio solido, colpi puliti, break immediato e dominio assoluto: 6-3 il primo parziale, conquistato con autorità e appena sei errori non forzati. Ma qualcosa si è inceppato con l’avvio del secondo set. Bublik ha cominciato a rischiare tutto con la battuta, alternando ace a colpi corti, variando ritmo e alzando il livello del gioco. Sinner, invece, ha iniziato ad arretrare, ha concesso troppo con il rovescio e si è fatto sorprendere nel sesto game, subendo il break che ha cambiato l’inerzia.
Terzo set in equilibrio, ma il break arriva al momento decisivo
Nel set decisivo Sinner ha avuto le sue occasioni. Ha annullato una palla break nel primo turno di servizio, ne ha avute due sul 2-1 ma non le ha sfruttate. Poi, sul 3-3, ha concesso il servizio e da lì non è più riuscito a rientrare. Troppi errori nei momenti chiave, un atteggiamento più passivo del solito, poca reattività alla risposta. Bublik ha gestito con freddezza e ha chiuso con l’ennesimo ace, lasciando l’azzurro a guardare sotto l’asciugamano.
Un campanello d’allarme prima di Wimbledon
Per Sinner si tratta di un passo falso in vista del grande appuntamento londinese. Dopo i quarti al Roland Garros e il ritorno al vertice del ranking ATP, il ko con Bublik – seppur su una superficie veloce e imprevedibile come l’erba – rappresenta un segnale da non sottovalutare. Troppi alti e bassi, un po’ di fragilità nei momenti importanti. L’azzurro avrà adesso pochi giorni per ritrovare brillantezza e lucidità: Wimbledon lo aspetta, con tutto il peso delle aspettative.
