Un nuovo capitolo per la Nazionale italiana sta iniziando sotto la guida di Gennaro Gattuso. Con la sua nomina a commissario tecnico, Gattuso ha dichiarato guerra all’indisciplina e alla superficialità. Accanto al presidente Gabriele Gravina e al capo delegazione Gigi Buffon, il nuovo CT ha chiarito che la sua priorità è l’impegno e il rispetto per la maglia azzurra.
Un allenatore che punta sull’armonia
Gattuso ha voluto smentire le etichette sulla sua personalità: “Non sono qui per fare il poliziotto o il sergente. E non ho la bacchetta magica”. Sottolineando che, sebbene il rigore sia fondamentale, il suo approccio sarà più familiare. Ha affermato che l’allenamento sarà intenso, ma in un ambiente dove il “noi” supera l'”io”. Il suo obiettivo è ricreare quel clima di squadra che ai tempi di Marcello Lippi portò successo e sorrisi.
Scelte coraggiose: Acerbi fuori
Nel fronteggiare le polemiche recenti, Gattuso è stato deciso: “Con Acerbi non ho parlato, ma tra i 35 convocati non c’è. Ho fatto altre scelte”. Ha preferito puntare su giovani talenti che offrono nuove prospettive. Gattuso non si limita a schemi rigidi; per lui è importante adattare la tattica alle qualità dei giocatori, creando una squadra versatile e dinamica.
La regola d’oro di Gattuso
La prima regola imposta da Gattuso è chiara: “Chi è convocato e ha anche solo un problemino resta a Coverciano”. Questo approccio mira a evitare scuse e ambiguità, garantendo che solo le vere emergenze giustifichino un’assenza. È una strategia che vuole rafforzare l’integrità e la coesione della squadra.
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Più di una vittoria, un nuovo spirito
Il riferimento a Lippi è centrale nel discorso di Gattuso: “Non punto solo ad alzare un trofeo. Voglio creare quell’alchimia che aveva saputo costruire lui”. L’obiettivo di Gattuso è riportare orgoglio e passione nell’essere Azzurri, costruendo un team unito e disciplinato, capace di affrontare ogni sfida con il giusto spirito.