Il mondo dello spettacolo dice addio a Marise Wipani, attrice neozelandese che si è spenta il 6 giugno, nel giorno esatto del suo 61esimo compleanno. La notizia della sua scomparsa è stata diffusa attraverso un messaggio pubblicato sulla sua pagina Facebook ufficiale, confermando che l’artista è morta serenamente, circondata da familiari e amici. Un commiato intimo, ma che ha subito colpito profondamente i tanti fan che la ricordano per il suo contributo a film e serie televisive entrate nella storia della TV degli anni ’90 e 2000.
Leggi anche: Morta a 52 anni la storica vj di Mtv: l’agonia fino alla fine
Una carriera cominciata lontano dai riflettori
Marise Wipani era nata e cresciuta a Ponsonby, un sobborgo di Auckland, in Nuova Zelanda, dove ha trascorso la sua infanzia e adolescenza. A soli 18 anni si era trasferita a Christchurch, animata dal desiderio di costruirsi una carriera artistica. Nel 1983, su invito del produttore di Miss Nuova Zelanda, partecipò al concorso nazionale di bellezza classificandosi al secondo posto, subito dietro alla vincitrice Lorraine Downes, sua cara amica.
Nonostante il risultato positivo, Wipani ha più volte raccontato che il mondo dei concorsi di bellezza non le apparteneva. “Sarebbe stato il mio peggior incubo vincere”, dichiarò con franchezza anni dopo, sottolineando come quella esperienza, seppur significativa, non rappresentasse la direzione che avrebbe voluto per la propria vita.
Dal cinema neozelandese alla TV internazionale
Il vero successo arrivò pochi anni più tardi, grazie al ruolo di Esmerald nel film Came a Hot Friday, commedia ambientata nella Nuova Zelanda degli anni Cinquanta. Quella interpretazione le permise di farsi notare dal pubblico e dai produttori televisivi, aprendo le porte a una carriera solida tra televisione e cinema.
Nel 1993 fu tra i volti della terza stagione di Soldier Soldier, serie televisiva britannica girata in parte proprio in Nuova Zelanda, in cui Wipani ricoprì un ruolo secondario ma significativo. La sua presenza scenica e la capacità interpretativa la resero una figura familiare per gli spettatori del tempo, che la seguirono anche in altre produzioni come Bonjour Timothy, Channelling Baby e nella saga di Hercules, molto popolare nei primi anni Duemila.
Il ruolo più amato: Kanae in Xena
Il punto più alto della carriera televisiva di Marise Wipani arrivò nel 2001, quando interpretò il personaggio di Kanae nella celebre serie fantasy Xena: Principessa Guerriera. La serie, già cult grazie alla protagonista interpretata da Lucy Lawless, deve parte del suo successo proprio a personaggi secondari come quello portato in scena da Wipani, che seppe darle profondità ed emozione.
Xena, trasmessa in tutto il mondo, divenne un simbolo della forza femminile e dell’indipendenza, valori che Wipani sentiva propri. Il suo contributo alla serie resta ancora oggi uno dei più ricordati, anche se breve, proprio per la sua intensità e per il carisma che riusciva a trasmettere sullo schermo.
L’annuncio della morte e il messaggio d’addio
L’annuncio della scomparsa è stato pubblicato su Facebook nella giornata del 6 giugno, data che coincide con il giorno della sua nascita. Un dettaglio che ha reso la notizia ancora più struggente per i fan e gli amici. “Marise se n’è andata serenamente oggi, nel giorno del suo 61esimo compleanno”, si legge nel post, che continua con una citazione tratta dal film A spasso con Daisy:
“Voleva solo dire… che ho lasciato questa vita mortale. Addio, buona fortuna, buon Dio!”
Le cause della morte non sono state rese note, ma in Italia e nel resto del mondo la notizia ha cominciato a circolare rapidamente nelle ore successive, suscitando numerosi messaggi di cordoglio e commemorazione.
Un’eredità culturale silenziosa ma sentita
Pur non essendo mai diventata una star da copertina, Marise Wipani ha lasciato un segno indelebile in chi l’ha seguita, apprezzata e conosciuta. Attrice dallo stile discreto e dalla personalità autentica, ha saputo ritagliarsi uno spazio sincero nel mondo dello spettacolo, portando con sé una visione personale e umana della recitazione.
Il suo percorso, partito da una piccola città neozelandese fino ad approdare sulle scene internazionali, racconta la storia di una donna capace di scegliere sé stessa, anche quando la strada più semplice sembrava un’altra. Con la sua scomparsa, il pubblico perde una voce artistica distinta, ma resta la sua opera, che continuerà a vivere sugli schermi e nella memoria di chi ha saputo apprezzarne la delicatezza e la forza.
Marise Wipani se n’è andata nel giorno in cui era venuta al mondo, lasciando dietro di sé il silenzio discreto delle persone che non hanno mai avuto bisogno di alzare la voce per farsi notare.