
Ormai dagli scaffai dei supermercati si affacciano tutte etichette “zero“. Ma siamo sicuri che quei prodotti non contengano davvero zuccheri? Già, perché per esserne del tutto certi in realtà sarebbe bene conoscere tutti i nomi dello zucchero che l’industria alimentare utilizza per “mascherarlo” nelle etichette. Pensare infatti che evitare la parola “zucchero” in etichetta significhi consumarne meno è un errore comune. L’industria alimentare ha trovato numerose strategie per addolcire i prodotti senza dichiarare apertamente lo zucchero, utilizzando oltre 60 nomi alternativi. Molti di questi sembrano innocui o tecnici, ma hanno lo stesso impatto – se non peggiore – sul nostro organismo. Vediamo quali sono e come riconoscerli.
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Zuccheri nascosti: oltre 60 nomi per un solo sapore
Tra i nomi più comuni che nascondono lo zucchero ci sono:
– Sciroppo di glucosio-fruttosio;
– Maltodestrina;
– Destrosio;
– Latte in polvere dolce;
– Sciroppo d’agave;
– Malto.
Tutti questi ingredienti aumentano le calorie e hanno un effetto simile (o peggiore) rispetto al classico zucchero da tavola, ovvero il saccarosio, un disaccaride composto da glucosio e fruttosio. Come spiega Il Salvagente, le aziende usano zuccheri con nomi diversi per due motivi principali: risparmio economico (dolcificanti come lo sciroppo di mais costano meno del saccarosio) e un trucco di etichettatura: dividendo lo zucchero in più forme, nessuno compare tra i primi ingredienti, ingannando così il consumatore. Il risultato? Prodotti che sembrano poco zuccherati, ma che in realtà contengono elevate quantità di zuccheri aggiunti.

I dolcificanti industriali più utilizzati (e come riconoscerli)
I dolcificanti industriali più utilizzati sono:
1) Sciroppo di glucosio – Derivato da mais o frumento, contiene quasi solo glucosio. Ha basso potere dolcificante ma è economico.
2) Sciroppo di glucosio-fruttosio – Composto da glucosio (50–95%) e fruttosio. Usato in biscotti, gelati, marmellate. Le ricerche segnalano un possibile legame con problemi epatici e intestinali.
3) Sciroppo di fruttosio-glucosio – Contiene oltre il 50% di fruttosio. Più dolce, ma anche più dannoso se consumato regolarmente. Le percentuali non sono sempre indicate.
4) HFCS (High Fructose Corn Syrup) – Dolcificante liquido molto comune nei prodotti americani e sempre più diffuso anche in Europa. Le sue varianti possono arrivare fino al 90% di fruttosio.
5) Sciroppo di zucchero invertito – Saccarosio “inverso” che diventa glucosio + fruttosio. Simile al miele per gusto e consistenza.
6) Sciroppo di maltitolo – Anche se classificato come polialcol, apporta calorie (2,4 kcal/g) e rilascia glucosio.