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Papa Leone XIV: “Giorno e notte seguo le guerre, ma la pace si costruisce insieme”

Pubblicato: 19/06/2025 21:36
papa leone xiv ferragosto

Una voce calma, ma decisa. Una presenza nuova nel cuore della Chiesa che si affaccia al mondo con un appello tanto universale quanto urgente: fermare le guerre, promuovere il dialogo, difendere il creato. È la visione di Papa Leone XIV, alla sua prima intervista pubblica rilasciata a Ignazio Ingrao del Tg1, all’uscita della sua visita al centro di Radio Vaticana a Santa Maria di Galeria. Non sceglie un discorso solenne o una sala pontificia: parla tra la gente, nel giorno del Corpus Domini, raccontando anche aneddoti personali, come le notti passate da missionario ad ascoltare Radio Vaticana “con una piccola radiolina, in montagna, in Africa, dove non arrivava altro”.

Ma al centro delle sue parole c’è la preoccupazione per il mondo: “Giorno e notte mi informo, cerco di seguire quello che sta succedendo in tante parti del pianeta”, dice con tono serio. “Ci sono tanti innocenti che stanno morendo. Bisogna evitare l’uso delle armi a tutti i costi e unirsi per cercare soluzioni attraverso strumenti diplomatici”. Il riferimento, neppure troppo velato, è all’escalation in Medio Oriente, ma anche a tutti i conflitti che devastano il tessuto umano e sociale del mondo. “La guerra non è mai inevitabile, e oggi può condurre a una barbarie ancora più feroce rispetto al passato, perché le armi scientifiche sono di una potenza mai vista”, ha ammonito il Pontefice.

L’insegnamento di Papa Francesco

Nelle sue parole riecheggia l’insegnamento di papa Francesco, ma anche gli appelli storici di Pio XII, il Papa della Seconda guerra mondiale. E come i suoi predecessori, anche Leone XIV rivolge un invito ai governanti: “Respingete il fascino degli armamenti potenti e sofisticati, è una tentazione. Il vero coraggio politico è cercare la pace, sempre”.

Il pontefice affronta anche il tema del cambiamento climatico, parlando del progetto agrivoltaico che nascerà proprio a Santa Maria di Galeria, su un terreno vaticano. “È una bellissima opportunità”, spiega, “perché oggi tutti conosciamo gli effetti del cambiamento climatico. Dobbiamo prenderci cura del creato, come ci ha insegnato Francesco”. Il progetto, previsto dal motu proprio Fratello Sole, punta a rendere il Vaticano energeticamente autosufficiente, con un impianto capace di alimentare sia la stazione radio che l’intero Stato della Città del Vaticano.

La visita al centro, una “gita fuori porta” come lui stesso l’ha definita, è stata anche l’occasione per guardare al futuro, tra tecnologia, memoria e responsabilità ambientale. “Non conoscevo questo centro, le antenne sono lì da tempi di Pio XII, ora con questo nuovo progetto speriamo di fare qualcosa di utile non solo per il Vaticano, ma per tutta la zona”, ha detto con fiducia.

Un pontefice americano, figlio del mondo, che nella sua prima uscita pubblica mescola parole di pace, memoria missionaria e progetti concreti, ricordando a tutti che la spiritualità non è mai distante dalla realtà. E che, davanti alla fragilità della storia, la fede può ancora essere luce e guida.

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