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Vannacci attacca Kaja Kallas a Strasburgo: “Ogni tanto vai al supermercato e guarda i prezzi”

Pubblicato: 19/06/2025 13:34
Vannacci Kallas prezzi supermercato

Durante l’ultima sessione plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo, l’europarlamentare Roberto Vannacci, eletto nelle fila dei Patrioti, ha rivolto un attacco diretto alla premier estone e candidata alla presidenza della Commissione europea, Kaja Kallas. Con toni duri e una retorica marcatamente populista, Vannacci ha criticato le posizioni della leader baltica in materia di difesa e politica economica, utilizzando un parallelo storico che non ha mancato di suscitare reazioni.
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Il riferimento al pane e alle brioches

Nel suo intervento, Roberto Vannacci ha fatto esplicitamente riferimento alla celebre frase attribuita a Maria Antonietta, regina di Francia, secondo cui — di fronte alla carenza di pane — i sudditi avrebbero potuto “mangiare brioches”. Un’espressione divenuta simbolo di disconnessione tra la classe dirigente e le necessità del popolo. “Ogni tanto vada al supermercato e guardi i prezzi”, ha detto Vannacci rivolgendosi a Kaja Kallas, “come fanno tutti i cittadini europei, che 250 anni fa non ne hanno voluto sapere di mangiare delle brioches al posto del pane”.

Il discorso ha inteso collegare la crisi del potere monarchico settecentesco con il presente europeo, sottolineando una presunta distanza tra le priorità dei leader dell’Unione e quelle delle persone comuni. L’europarlamentare ha voluto così rimarcare il disagio economico vissuto da molti cittadini dell’UE, esasperati dal caro vita e da politiche che, secondo lui, mettono le armi davanti al benessere.

L’accusa: “Non vogliamo sentire chi vuole darci cannoni”

La seconda parte dell’intervento ha assunto toni ancora più critici nei confronti delle strategie europee in tema di difesa. “Oggi non vogliono sentire parlare chi, al posto del pane, vuole dare loro dei cannoni”, ha affermato Vannacci, denunciando quello che a suo avviso è un progressivo spostamento dell’agenda europea verso la militarizzazione, a scapito delle esigenze sociali ed economiche dei cittadini.

Con questa espressione, Vannacci ha voluto criticare apertamente le politiche che mirano all’aumento delle spese militari, soprattutto alla luce delle tensioni geopolitiche tra Europa e Russia e del ruolo crescente della NATO. Il riferimento alla candidata alla Commissione Kaja Kallas non è casuale: nota per la sua posizione fortemente filo-occidentale e per il sostegno deciso all’Ucraina, Kallas è vista da alcuni ambienti politici come l’espressione di una linea troppo aggressiva nei confronti di Mosca.

Il populismo come chiave di lettura

Le parole di Roberto Vannacci si inseriscono in una più ampia strategia comunicativa che mira a intercettare il malcontento popolare e a dipingere le istituzioni europee come distanti dai bisogni reali. Il linguaggio utilizzato, fortemente evocativo e fondato su immagini simboliche — come il pane, le brioches e i cannoni — è pensato per rafforzare un’idea semplice ma efficace: quella di un’Europa che pensa più alla guerra che al costo della vita.

Questa retorica, già ampiamente diffusa in diverse forze sovraniste e nazionaliste, trova eco in un contesto di crescente sfiducia nei confronti delle élite politiche. Il paragone con la Rivoluzione francese è funzionale a questa narrazione: un’epoca in cui l’insensibilità delle classi dominanti ha portato alla rottura definitiva con il popolo.

Una sfida aperta alla leadership europea

L’intervento a Strasburgo è un’ulteriore testimonianza della volontà di Vannacci di porsi in netto contrasto con la direzione presa dall’Unione europea. La sua opposizione a figure come Kaja Kallas si configura non solo sul piano politico, ma anche ideologico, come scontro tra due visioni del futuro dell’Europa: una più orientata alla difesa comune e alla sicurezza, l’altra focalizzata su temi economici e sociali interni.

Resta da vedere quali effetti avrà questo tipo di comunicazione all’interno dell’assemblea europea e nell’opinione pubblica. Quel che è certo è che le parole di Vannacci non passeranno inosservate, soprattutto nel clima acceso che accompagna la formazione delle nuove istituzioni europee.

Il riferimento al pane, alle brioches e ai cannoni ha lasciato un segno. E segnala, ancora una volta, quanto il dibattito sul futuro dell’Unione europea sia attraversato da fratture profonde, tra sicurezza e welfare, tra strategia e consenso.

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