
Negli ultimi tempi si sta registrando un lento ma costante ritorno dell’attenzione su un tema che, per mesi, era progressivamente scivolato in secondo piano. I segnali provengono da diverse fonti istituzionali e delineano un quadro che merita monitoraggio. A fare notizia è un leggero ma costante incremento nei numeri relativi alla diffusione di un virus ormai noto, ma tutt’altro che scomparso.
Dati e rilevazioni, seppur non allarmanti, indicano una risalita che coincide con il periodo estivo e con l’arrivo di una nuova variante, osservata già a livello continentale. Un fenomeno che, per quanto contenuto, invita ancora una volta alla prudenza.

Casi in aumento, ma decessi stabili
Secondo l’ultimo bollettino diffuso dal Ministero della Salute, nella settimana compresa tra il 5 e l’11 giugno si sono registrati 420 nuovi casi di positività al Covid-19. Si tratta di un incremento rispetto ai 334 casi della settimana precedente, che copriva il periodo dal 29 maggio al 4 giugno. Il numero dei decessi è rimasto stabile, con 7 mortisegnalati contro gli 8 della rilevazione precedente.
Contestualmente, è cresciuto anche il numero dei tamponi effettuati, saliti da 23.512 a 25.390, così come è aumentato il tasso di positività, che è passato dall’1,4% all’1,7%. Il dato regionale che desta maggiore attenzione riguarda la Lombardia, che con 134 contagi si conferma come l’area più colpita, in aumento rispetto ai 93 casi della settimana precedente.

Il ruolo delle varianti e la sorveglianza europea
A livello europeo, l’Ecdc, Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie, ha recentemente segnalato un aumento lieve ma costante nella circolazione del virus, attribuibile in parte alla diffusione della nuova variante NB.1.8.1, soprannominata “Nimbus”. Questa mutazione, al momento sotto osservazione, non sembrerebbe causare forme più gravi della malattia, ma si mostra particolarmente contagiosa, il che potrebbe spiegare l’incremento dei casi in diversi Paesi.
Le autorità sanitarie, pur non parlando di emergenza, invocano cautela e ribadiscono l’importanza di continuare a monitorare la situazione. L’invito resta quello a proteggere i soggetti fragili, a non abbassare la guardia nei contesti ad alto rischio e a valutare la somministrazione di vaccini aggiornati nei prossimi mesi, soprattutto in vista dell’autunno.