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Giorgio Armani, che brutta notizia: cosa succede

Pubblicato: 20/06/2025 16:20

Giorgio Armani, icona indiscussa della moda italiana, è stato costretto a un breve ricovero alla clinica La Madonnina di Milano per un controllo di salute. La notizia, confermata dallo staff dello stilista, ha subito fatto il giro del fashion system, alimentando preoccupazioni tra fan e addetti ai lavori. Fortunatamente, Armani è stato dimesso e sta proseguendo la convalescenza nella sua abitazione milanese.

Nonostante le buone notizie sul suo stato di salute, il fondatore del gruppo Armani non potrà essere presente alla sfilata di Emporio Armani, prevista per venerdì 21 giugno durante la Milano Fashion Week. Un’assenza che pesa, soprattutto perché proprio in quell’occasione verrà consegnato a lui il prestigioso The Honorary Executive Award, riconoscimento simbolico di una carriera leggendaria.

Il mondo della moda si stringe attorno allo stilista ottantanovenne, considerato uno dei padri fondatori del made in Italy nel mondo. Da tempo Armani mantiene un ritmo di lavoro sostenuto, e la sua assenza dalla passerella rappresenta un momento inedito che segna la delicatezza di questa fase della sua vita. La casa di moda ha comunque confermato che la collezione sarà presentata regolarmente. Non è stato precisato quali problemi di salute abbiamo colpito lo stilista, anche se dal suo staff filtra ottimismo in vista di una ripresa.

Nel frattempo, da Firenze a Milano, la moda maschile fa rotta verso il capoluogo lombardo per la Milano Fashion Week dedicata alla primavera/estate 2026, in programma fino al 24 giugno. Un calendario fitto, con 81 appuntamenti, tra cui 20 sfilate (15 in presenza), 41 presentazioni e 17 eventi speciali.

Tra i protagonisti spiccano i grandi nomi del fashion system: Prada, Dolce&Gabbana e lo stesso Armani, anche se assente fisicamente. Manca invece all’appello una parte importante del gotha della moda italiana: Gucci, Zegna e Fendi non saranno presenti, a causa di transizioni interne e scelte strategiche, come la decisione di Zegna di sfilare recentemente a Dubai.

Ad accendere l’interesse, però, ci sono anche i debutti. Tra questi, quello di Fiorucci, il ritorno di Paul Smith, l’esordio del giapponese Setchu, vincitore del LVMH Prize e del Camera Moda Fashion Trust Grant, e del brand mediorientale Qasimi, oggi guidato dalla sorella del fondatore, Hoor Al Qasimi, figura di spicco nell’arte contemporanea.

Non mancano format alternativi e installazioni creative: dalla ‘sagra di paese’ di Mtl Studio al CineMagliano, location top secret ideata da Magliano. Spazio anche alla moda upcycled e senza genere del duo Simon Cracker, che porteranno in passerella la collezione “Il diavolo è nei dettagli”, simbolo di un nuovo approccio etico e sostenibile al fashion design.

Nonostante le grandi assenze e un momento di crisi per il settore del lusso (con un calo stimato del 3,8% nel primo semestre 2025), la Milano Fashion Week resta un asset strategico per la città e la regione. Con un indotto complessivo che supera i 500 milioni di euro, la manifestazione conferma il suo ruolo chiave per l’economia e l’immagine del sistema moda italiano.

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Ultimo Aggiornamento: 20/06/2025 16:28

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