
Una granata è esplosa nel cortile della residenza dell’ambasciatore norvegese a Herzliya. Missili iraniani continuano a colpire il sud di Israele, mentre l’aviazione di Tel Aviv intensifica gli attacchi su Teheran. Distrutti siti industriali e strutture strategiche. Trump riunisce oggi i vertici della sicurezza nazionale. Londra: “Due settimane per evitare una catastrofe”
07.46 – Distruzione a Beer Sheva, colpite diverse persone
Cinque persone sono state leggermente ferite dall’impatto missilistico iraniano a Beer Sheva, nel sud di Israele. Lo riferisce Magen David Adom (Mda), servizio medico d’emergenza e protezione civile di Israele. Il missile ha colpito diversi condomini, causando gravi danni. Mda spiega che i cinque sono rimasti feriti a causa dell’onda d’urto e dall’inalazione di fumo. Uno ha un trauma da corpo contundente.
06:41 – Israele, ondata di attacchi su siti militari
Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno reso noto che nella notte è stata condotta un’operazione militare su larga scala contro obiettivi strategici iraniani nella zona di Teheran. Più di 60 jet da combattimento hanno partecipato alla missione, sganciando 120 ordigni di precisione. I bombardamenti hanno colpito siti di produzione missilistica, impianti per la fusione dei motori e depositi di materie prime militari appartenenti al Ministero della Difesa iraniano. Secondo quanto riferito da fonti israeliane, è stato colpito anche il quartier generale del progetto nucleare Spdn, ritenuto un nodo centrale per lo sviluppo dell’atomica.
06:29 – Idf, centrati impianti industriali legati a programma nucleare
Nel corso dell’operazione, sono stati distrutti diversi impianti industriali che secondo l’intelligence di Tel Aviv erano utilizzati per la produzione di componenti chiave nel programma nucleare iraniano. In particolare, è stato preso di mira un sito attivo nella fabbricazione di un elemento ritenuto essenziale per l’assemblaggio di testate nucleari. Le Idf hanno definito l’intervento “una misura difensiva necessaria per impedire l’avanzamento del programma atomico di Teheran”.
06:21 – Missile iraniano colpisce sede Microsoft a Be’er Sheva
Una delle raffiche di missili lanciati dall’Iran ha colpito il parcheggio della sede Microsoft a Be’er Sheva, nel sud di Israele. L’esplosione ha causato danni ingenti: i vetri dell’edificio sono andati in frantumi e sei veicoli sono stati distrutti dalle fiamme. I soccorsi sono intervenuti rapidamente, ma non si registrano feriti. Il complesso, che ospita anche start-up legate alla sicurezza informatica, si trovava sotto stretta sorveglianza dall’inizio del conflitto.
06:16 – Missile iraniano devasta isolato residenziale a Be’er Sheva
Una seconda esplosione ha colpito un’area abitata nel sud di Be’er Sheva, centrando alcuni condomini e provocando il rogo di numerose auto parcheggiate nelle vicinanze. I vigili del fuoco sono riusciti a domare le fiamme dopo un’ora. Nonostante l’impatto sia stato violento, non risultano vittime né feriti gravi, anche se diverse famiglie sono state evacuate. L’attacco è avvenuto mentre era in corso l’allarme aereo in tutto il distretto meridionale.
06:13 – Missile balistico colpisce Beer Sheva, danni ma nessun ferito
Un missile a lungo raggio ha superato le difese israeliane ed è esploso a Beer Sheva, nel centro-sud del Paese, causando danni significativi a edifici pubblici e privati. Le autorità locali parlano di “cratere profondo” e finestre sfondate in un raggio di 300 metri. Le unità di emergenza sono state mobilitate per ispezionare le strutture colpite.
06:06 – Missili dall’Iran, allarmi in tutto il sud di Israele
Nelle prime ore del mattino sono risuonate le sirene di allarme in diverse città israeliane a seguito del lancio multiplo di missili balistici dall’Iran. Il Comando del fronte interno ha attivato il sistema di difesa passiva nel sud del Paese, dove è stato registrato l’impatto di almeno tre ordigni. Le scuole sono rimaste chiuse e le autorità hanno invitato i cittadini a non uscire dai rifugi.
04:46 – Trump convoca riunione straordinaria alla Casa Bianca
Il presidente Donald Trump presiederà oggi alle ore 11 (le 17 italiane) una nuova riunione del Consiglio per la sicurezza nazionale nello Studio Ovale. L’incontro, convocato in emergenza, servirà a valutare le possibili opzioni militari a sostegno di Israele. Secondo fonti americane, il Pentagono avrebbe già pronto un piano di intervento selettivo in caso di escalation ulteriore.
03:49 – Ritiro precauzionale di aerei Usa dalla base in Qatar
Le immagini satellitari analizzate da Planet Labs mostrano che tra il 5 e il 19 giugno la base militare americana di Al Udeid, in Qatar, è stata quasi completamente svuotata di velivoli visibili. La decisione sembra essere legata al rischio di attacchi iraniani diretti contro infrastrutture statunitensi nella regione. Al Udeid è uno snodo chiave per i rifornimenti aerei e il comando operativo delle missioni nel Golfo.
01:41 – Raid israeliano su villaggio nel nord dell’Iran
Le Idf hanno bombardato l’area di Kolesh Taleshan, un villaggio situato a circa 20 km dal Mar Caspio. Secondo fonti iraniane, l’attacco avrebbe danneggiato un centro logistico militare. Non è chiaro se si registrino vittime. L’operazione fa parte della strategia israeliana di colpire anche nel nord del territorio iraniano, in zone ritenute finora al riparo.
00:48 – Herzog: “Non vogliamo colpire Khamenei ma fermare l’atomica”
In un’intervista a Politico, il presidente israeliano Isaac Herzog ha dichiarato che Israele non mira a eliminare la guida suprema Khamenei, né a provocare un cambio di regime. Tuttavia, ha aggiunto che “potrebbe essere una conseguenza storica positiva” delle azioni in corso. L’obiettivo resta quello di “smantellare una mostruosità tentacolare” rappresentata dal programma nucleare iraniano. Herzog ha anche espresso fiducia nella leadership di Trump, definendola “una risorsa cruciale per la sicurezza globale”.
00:45 – Lammy: “C’è una finestra per la diplomazia”
Il ministro degli Esteri britannico David Lammy, al termine di un incontro a Washington con Marco Rubio e Steve Witkoff, ha lanciato un appello alla moderazione: “Abbiamo due settimane per raggiungere un’intesa diplomatica ed evitare un conflitto ancora più vasto”. Lammy ha ribadito che il Regno Unito è pronto a mediare, ma ha avvertito: “L’Iran deve interrompere il programma nucleare, oppure si andrà verso l’irreparabile”.
00:05 – Esplosione in residenza ambasciatore norvegese a Tel Aviv
Un’esplosione si è verificata ieri sera nella residenza dell’ambasciatore norvegese in Israele, situata a Herzliya, località a nord di Tel Aviv. A darne notizia è stato il Ministero degli Esteri norvegese, confermando che nessun membro del personale diplomatico è rimasto ferito. Non è stata chiarita la causa dell’esplosione, ma i media israeliani riferiscono che una granata sarebbe stata lanciata all’interno del cortile della residenza, provocando danni materiali all’edificio. Sul posto sono intervenute le autorità israeliane per avviare le indagini.