
È in programma per domani 20 giugno uno sciopero generale che potrebbe causare forti disagi, soprattutto a chi ha in programma viaggi in treno, aereo o mezzi pubblici. La mobilitazione è stata proclamata dai sindacati autonomi Usb, Cub e Cobas e coinvolgerà tutte le categorie, dalla sanità alla scuola, fino al comparto dei trasporti, considerato il più esposto a possibili interruzioni e rallentamenti.
Per quanto riguarda le Ferrovie, lo sciopero è previsto dalle 21.00 di giovedì alle 20.59 di venerdì. Trenitalia ha comunicato che potranno verificarsi cancellazioni totali o parziali dei treni Frecciarossa, Intercity e Regionali, pur garantendo le fasce di servizio minimo tra le 06.00 e le 09.00 e tra le 18.00 e le 21.00 per i treni regionali. Il trasporto pubblico locale seguirà invece fasce di garanzia differenziate per regione, motivo per cui si raccomanda ai passeggeri di verificare gli orari direttamente sui siti delle aziende di trasporto.
Anche il trasporto aereo sarà coinvolto: l’Enac ha stabilito che durante le 24 ore di agitazione dovranno comunque essere garantiti tutti i voli di Stato, militari, sanitari, umanitari, di emergenza e di soccorso, oltre ai voli (compresi i charter) schedulati tra le 07.00 e le 10.00 e tra le 18.00 e le 21.00. Saranno inoltre assicurati i collegamenti con le Isole. La compagnia Ita Airways ha già annunciato la cancellazione preventiva di 34 voli, sia nazionali che internazionali.
Alla mobilitazione degli autonomi si aggiunge anche uno sciopero di otto ore proclamato da Fiom, Fim e Uilm per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici, scaduto da quasi un anno e riguardante oltre un milione e mezzo di lavoratori. Sono previste manifestazioni regionali, con gli interventi dei segretari generali Michele De Palma, Ferdinando Uliano e Rocco Palombella rispettivamente a Napoli, Bologna e Mestre.
Secondo quanto dichiarato dall’Usb, la protesta è rivolta contro le politiche belliciste del Governo Meloni, l’aumento delle spese militari e l’assenza di adeguamenti salariali in grado di compensare l’inflazione. “Le crisi industriali si aggravano – denuncia il sindacato – mentre i rinnovi contrattuali restano insufficienti e i lavoratori diventano sempre più poveri”.
Oltre ai disservizi nei trasporti, sono possibili rallentamenti negli uffici pubblici e problemi alla circolazione urbana nelle città in cui sono previsti cortei e presidi.