
In un momento già drammatico per l’Iran, impegnato su più fronti in una fase delicatissima di tensioni internazionali e scontri regionali, anche la terra ha tremato. Una scossa di terremoto di magnitudo 5.2 ha colpito nella serata di ieri la regione centrale di Semnan, senza provocare vittime o danni significativi, secondo quanto riferito dai media locali.
Il sisma è stato registrato attorno alle 21:30 ora locale (le 20 italiane), e ha fatto sobbalzare la popolazione in un’area già provata dalla crisi sociale ed economica. La scossa è stata chiaramente avvertita anche a Teheran e a Qom, due città ad alta densità abitativa. Le autorità iraniane hanno rapidamente attivato i centri di monitoraggio sismico, mentre molti cittadini, colti dalla paura, sono scesi in strada.
L’Iran è uno dei paesi più esposti al rischio sismico dell’intera regione mediorientale. La sua storia recente è segnata da terremoti devastanti: nel dicembre 2003 un sisma distrusse la città di Bam, causando oltre 31.000 vittime. Ancora più tragico fu quello del giugno 1990, con 37.000 morti nel nord del Paese. Più di recente, nel novembre 2017, un terremoto di magnitudo 7.3 ha colpito la provincia di Kermanshah, al confine con l’Iraq, facendo 620 vittime e oltre 12.000 feriti.

La paura è acuita da un contesto nazionale già molto instabile. Nelle ultime settimane, l’Iran è coinvolto in uno scenario geopolitico ad altissima tensione, tra i raid israeliani in Siria, gli attacchi degli Houthi nello Yemen e i timori di un’escalation lungo il confine con l’Iraq. L’incidente sismico, pur non grave, arriva dunque a peggiorare il clima di incertezza in un Paese dove le istituzioni sono impegnate in una complessa transizione politica dopo la morte del presidente Raisi.
La combinazione tra emergenza umanitaria, pressione militare e rischio sismico getta ombre lunghe sul futuro prossimo della Repubblica Islamica, dove la popolazione si trova stretta tra sanzioni internazionali, inflazione galoppante e frequenti blackout energetici. In molte aree rurali, la mancanza di infrastrutture moderne aggrava la vulnerabilità in caso di scosse future.

Per ora, i tecnici non hanno segnalato ulteriori scosse di assestamento, ma resta alta l’attenzione delle autorità. L’Istituto geofisico iraniano ha invitato la popolazione alla prudenza e a seguire le indicazioni della Protezione civile. Intanto, sui social, decine di persone hanno condiviso video e testimonianze del momento del sisma, tra cui immagini di lampadari oscillanti e persone in fuga dagli edifici.
In un paese segnato dalla memoria di tragedie sismiche e oggi al centro di una vera e propria tempesta politica e militare, anche una scossa “moderata” diventa un segnale d’allarme per un sistema già sotto forte pressione. Il terremoto, seppur senza vittime, è un ulteriore promemoria della fragilità strutturale e sociale dell’Iran contemporaneo.