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Terremoto politico, la sindaca si dimette dopo le accuse

Pubblicato: 20/06/2025 20:44

La sindaca di Prato, Ilaria Bugetti (Partito Democratico), si è dimessa. La decisione, arrivata nella mattinata di oggi dopo un confronto con i vertici del partito, rappresenta un terremoto politico per la città laniera e per il centrosinistra toscano. A pesare, l’indagine per corruzione a suo carico nell’ambito dell’inchiesta della procura di Firenze, che ha già portato a richieste di custodia cautelare per altri soggetti coinvolti.

Il passo indietro è stato discusso in un incontro a cui hanno partecipato il deputato Marco Furfaro, molto vicino alla segretaria Pd Elly Schlein, il segretario pratese Marco Biagoni e quello regionale Emiliano Fossi. Secondo fonti del partito, si è trattato di una scelta condivisa per consentire alla sindaca di difendersi meglio e per tutelare l’amministrazione comunale, pur ribadendo che non esisteva alcun obbligo formale di dimissioni.

Lunedì prossimo Bugetti comparirà davanti al gip per l’interrogatorio di garanzia, durante il quale si discuterà anche la richiesta di arresti domiciliari presentata dalla procura. L’indagine ruota attorno ai rapporti tra la sindaca e l’imprenditore Riccardo Matteini Bresci, per il quale è stata chiesta la custodia cautelare in carcere. Coinvolto nell’inchiesta anche il vicesindaco Simone Faggi, accusato di false informazioni ai pm.

Le dimissioni saranno formalizzate giovedì prossimo durante un nuovo consiglio comunale, dopo quello burrascoso di ieri segnato dalle pressioni delle opposizioni. In seguito, sarà nominato un commissario prefettizio che guiderà il Comune in regime di ordinaria amministrazione, in attesa di nuove elezioni anticipate, previste con ogni probabilità per la primavera del 2026, a soli due anni dalle amministrative vinte al primo turno da Bugetti.

“Ringraziamo Ilaria Bugetti per questo atto di responsabilità – ha dichiarato Fossi, segretario regionale del Pd – Le sue dimissioni sono un gesto di amore verso Prato. Il Pd continuerà a essere vicino alla città e alla sua comunità in un momento così delicato”. Anche Furfaro ha parlato di un “gesto difficile ma necessario”, che mostra “senso delle istituzioni e dello Stato”.

Il segretario cittadino Biagoni ha espresso “piena fiducia nella magistratura”, ribadendo il sostegno umano e politico alla sindaca dimissionaria. Ha inoltre respinto con forza i toni di “giustizialismo selettivo” e di “sciacallaggio politico” emersi da parte di alcuni esponenti dell’opposizione, invitando a non speculare su una vicenda che coinvolge la reputazione dell’intera città.

Molto diverse, naturalmente, le reazioni dal centrodestra. Claudiu Stanasel, vicepresidente del consiglio comunale e capogruppo della Lega, ha parlato di “crisi politica e istituzionale” gravissima, denunciando un Pd “sempre più diviso” e promettendo una “nuova stagione di rilancio per Prato” grazie a una futura proposta “seria, credibile e competente”.

Anche i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, Vittorio Fantozzi e Diego Petrucci, chiedono che della vicenda si occupi anche il consiglio regionale, dato che i reati contestati risalirebbero al periodo in cui Bugetti era presidente della seconda commissione consiliare in Regione Toscana. Invocano inoltre l’istituzione di una commissione d’inchiesta per indagare sul “sistema di potere del Pd in Toscana”.

In questo caldo inizio d’estate, lo scenario politico toscano si ritrova scosso da un caso giudiziario che rischia di avere ripercussioni ben oltre i confini di Prato. Con le elezioni regionali di ottobre all’orizzonte, le dimissioni della sindaca potrebbero rappresentare solo il primo effetto visibile di un terremoto destinato a segnare profondamente l’equilibrio politico locale e regionale.

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