
Era una di quelle notti silenziose in cui la città sembra dormire. Le strade quasi vuote, le luci dei lampioni che disegnano ombre regolari sull’asfalto e un ragazzo in monopattino che attraversa l’incrocio, forse tornando a casa, forse con ancora qualcosa da fare. Poi, all’improvviso, l’impatto. Un rumore secco, il fragore dell’imprevisto, e un corpo che finisce sull’asfalto.
Nessun testimone in quel momento. Nessun clacson, nessun urlo. Solo una ambulanza che, di passaggio per un altro intervento, si imbatte nella scena. Un ragazzo di vent’anni a terra, privo di sensi. L’intervento è immediato, disperato. Viene trasportato all’ospedale Niguarda, ma i medici non possono far altro che constatarne il decesso.
Di poco fa è la notizia peggiore: a quanto pare, il guidatore è risultato positivo all’alcol test.

Il dramma si è consumato a Milano, all’incrocio tra via Melzi d’Eril e Corso Sempione, dove il giovane si è scontrato con un’auto guidata da un uomo di 51 anni. Erano le tre del mattino, e la dinamica dell’incidente è ora oggetto di indagine da parte della Polizia locale.
La tragedia riporta l’attenzione sulla sicurezza dei mezzi leggeri, in particolare sull’uso notturno dei monopattini elettrici, sempre più diffusi ma non sempre accompagnati da regole chiare e comportamenti prudenti.