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Svolta sull’orrore di Villa Pamphili, l’Italia trema: “Gli USA con lui possono farlo”, spaventoso

Pubblicato: 21/06/2025 08:53

Il corpo era rimasto nascosto almeno cinque giorni in una villa silenziosa, incorniciata dal verde. Nessuno aveva notato nulla, nessuno aveva cercato Anastasia, se non sua madre. Il tempo aveva già cominciato a cancellare ogni traccia sul cadavere, mentre il mondo fuori continuava a girare, ignaro di quell’orrore sepolto.

E ora, mentre si indaga sulle ultime ore di vita della 28enne Anastasia Trofimova, si fa strada una nuova ipotesi: la ragazza sarebbe stata soffocata. Nessun veleno, nessuna droga, nessun malore. Solo il vuoto, il silenzio e forse una mano a tappare bocca e naso. E accanto a lei, uccisa e lasciata sola per giorni, anche la sua bambina: Andromeda, nemmeno un anno.

Kaufmann accusato anche della morte di Anastasia

La procura di Roma ha iscritto formalmente il nome di Francis Kaufmann, cittadino americano e compagno della vittima, nel registro per duplice omicidio aggravato. L’uomo era inizialmente accusato solo dell’uccisione della piccola Andromeda, ma ora il quadro cambia. Gli inquirenti, coordinati dall’aggiunto Giuseppe Cascini, intendono far luce anche sul ruolo di Kaufmann nella morte di Anastasia.

L’autopsia, ostacolata dal degrado del corpo, non ha potuto accertare una causa precisa. Ma i riscontri tossicologici negativi, l’assenza di emorragie o lesioni visibili e la scomparsa di segni riconoscibili sul corpo rafforzano il sospetto del soffocamento. Il tempo ha cancellato le prove, ma non i dubbi.

La madre dalla Russia: “Voglio sapere dov’è questo animale”

La madre, Tatiana Zemliakova, è arrivata dalla Russia per tentare di dare un nome a quel corpo. Ci è riuscita osservando un tatuaggio nella foto mostrata da “Chi l’ha visto”. La procura intende interrogarla: potrebbe fornire elementi importanti sulla relazione violenta tra Kaufmann e la figlia.

Voglio sapere ora dov’è questo animale”, ha detto la donna alla trasmissione. Racconta che l’ultima mail ricevuta da Anastasia, il 2 giugno, parlava di “problemi” con l’uomo, che però sperava di poter risolvere. Teme che la giustizia possa non fare il suo corso, perché Kaufmann è americano e “il suo Paese potrebbe proteggerlo”.

Il timore di uno scontro tra giurisdizioni

Il timore di una fuga dalla giustizia italiana non è solo materno. È anche istituzionale. La procura di Roma teme un conflitto giuridico tra Italia e Stati Uniti, specialmente se Andromeda dovesse essere riconosciuta ufficialmente come figlia biologica di Kaufmann. In quel caso, gli Usa potrebbero sostenere di avere competenza primaria sull’inchiesta.

Per questo, pur avendo già chiesto l’arresto europeo e l’estradizione dalla Grecia, l’Italia sta temporeggiando sulla comparazione del Dna, che verrà effettuata solo dopo l’eventuale arrivo dell’uomo in Italia. Una strategia giudiziaria per evitare che gli americani si inseriscano nella fase più delicata.

Dieci poliziotti sotto verifica

Attraverso il suo avvocato, Kaufmann ha già dichiarato di voler essere rimpatriato negli Stati Uniti, non in Italia. La decisione finale spetta alla Corte d’appello di Larissa, che dovrà valutare il mandato di arresto europeo nei prossimi giorni.

Intanto, in parallelo, la procura ha aperto un fascicolo anche sulle forze dell’ordine italiane: almeno dieci agenti avrebbero avuto contatti con Kaufmann nei giorni successivi all’omicidio, senza fermarlo. In due occasioni, l’uomo era ferito e con la bambina al seguito, mentre Anastasia era già morta. Si indaga sulle eventuali responsabilità e sulla necessità di modificare i protocolli operativi.

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