
Si sta diffondendo una crescente preoccupazione che rischia di scuotere l’intero Paese. Tra social media e superstizioni, il Giappone, solitamente una delle mete più desiderate dai turisti, è ora in preda a un’ondata di cancellazioni che minaccia di svuotare hotel e aeroporti.
C’è una profezia, infatti, che rischia di colpire il paese, o forse già l’ha colpito considerata l’ondata di preoccupazione. Ma da dove nasce questa improvvisa fuga? Tutto comincia da un sogno lontano…

Un sogno diventa profezia
La storia ha origine nel 1985 con Ryo Tatsuki, celebre mangaka che ha iniziato a trasformare i propri sogni in racconti, pubblicati nel manga Watashi Ga Mita Mirai nel 1999. Conosciuta come “Il futuro che ho visto”, l’opera ha catturato l’attenzione grazie alle sorprendenti coincidenze tra le visioni di Tatsuki e eventi reali.
L’ultima edizione del manga, pubblicata tra il 2021 e il 2022, contiene una nuova, inquietante previsione: un disastro per il 5 luglio 2025. Nonostante l’autrice abbia chiarito che si tratta di sogni senza basi scientifiche, il panico si è diffuso rapidamente, alimentato soprattutto online.

Social media e il caso mediatico
Grazie a migliaia di post e video sui social, la profezia è diventata un fenomeno mediatico. L’eco è stata amplificata dalle coincidenze passate, come il terremoto e tsunami di Fukushima del 2011, già prefigurati nel manga.
A poche settimane dalla fatidica data, il web è in fermento con teorie e countdown apocalittici. “È importante non farsi influenzare quando non è necessario… e ascoltare le opinioni degli esperti”, ha ribadito Ryo Tatsuki al Mainichi Shimbun. Ma i numeri parlano chiaro: la paura è tangibile.

Il disastro astrologico
Secondo il manga, l’apocalittico 5 luglio vedrebbe un impatto di un asteroide tra Giappone e Filippine, capace di generare onde gigantesche. Questa visione catastrofica ha già influenzato l’economia giapponese.
Come riportato da The Guardian, i voli da Hong Kong verso il Giappone sono diminuiti del 50% rispetto all’anno precedente. “Ci aspettavamo di riempire circa l’80% dei posti, ma alla fine le prenotazioni sono state per il 40%”, ha dichiarato Hiroki Ito della Greater Bay Airlines al Asahi Shimbun.
Il paradosso del turismo giapponese
Nel tentativo di placare il panico, anche i politici giapponesi sono intervenuti. Il governatore del Miyagi, Yoshihiro Murai, ha ribadito la natura immaginaria della profezia. Tuttavia, per un Paese che da anni combatte con l’overtourism, l’inaspettata fuga di turisti rappresenta un curioso paradosso: chi avrebbe mai immaginato che un manga potesse spaventare così tanto il Sol Levante?