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Villa Pamphili, come ha ucciso Anastasia: la verità sul telo

Pubblicato: 21/06/2025 19:23
villa pamphili

Le indagini sulla tragica morte di Anastasia Trofimova e della sua bambina, Andromeda, a Villa Pamphili, continuano a delineare un quadro agghiacciante, con tutti gli indizi che puntano verso un unico sospettato: Francis Kaufmann.

L’uomo, un californiano di 46 anni, si trova attualmente detenuto in Grecia, in attesa di estradizione in Italia, dove i pubblici ministeri di Roma lo ritengono responsabile di un duplice omicidio.

Le prime ipotesi

Il ritrovamento dei corpi di Anastasia, 28 anni, e della piccola Andromeda, di appena un anno, il 7 giugno scorso, ha scosso l’opinione pubblica. Sebbene le prime ricostruzioni indichino che la bambina sia stata strangolata dal padre la sera precedente al ritrovamento, la morte di Anastasia presenta ancora degli interrogativi. Il suo corpo, rinvenuto nudo e coperto da un telo di plastica nero, era in avanzato stato di decomposizione, suggerendo che il decesso sia avvenuto almeno 5-7 giorni prima della figlia. Questa discrepanza temporale è un elemento cruciale per gli inquirenti.

L’analisi scientifica: chiave per la verità

Gli specialisti della Scientifica sono al lavoro per analizzare ogni reperto rinvenuto nell’area verde. Il telo di plastica nero è al centro dell’attenzione: potrebbe essere stato l’arma del soffocamento, o potrebbe celare impronte digitali o altri elementi biologici in grado di collegare Kaufmann al crimine. Nonostante lo stato di decomposizione abbia reso difficile individuare segni evidenti di violenza, l’ipotesi del soffocamento, magari con un cuscino o lo stesso telo, rimane la più accreditata per Anastasia. L’obiettivo primario è raccogliere prove inconfutabili che confermino la responsabilità di Kaufmann, eliminando ogni margine di dubbio.

Il profilo di Francis Kaufmann: un passato violento e nascosto

L’indagine non si limita alla scena del crimine, ma si estende al passato e alle intricate mosse di Francis Kaufmann. È emerso che l’uomo, conosciuto da Anastasia a Malta nel settembre 2023, ha utilizzato in Italia almeno due alias: Rexal Ford e Matteo Capozzi. Questa duplicità identitaria è un campanello d’allarme significativo per gli inquirenti, che stanno cercando di comprendere la ragione dietro tali falsificazioni.

Le informazioni trasmesse dall’FBI ai magistrati romani hanno rivelato un quadro preoccupante del passato di Kaufmann. Sotto il nome di Kaufmann-Ford, l’uomo ha alle spalle “cinque arresti per violenza domestica e aggressione, oltre ad aver scontato 120 giorni di carcere per aggressione con arma letale che causò gravi lesioni fisiche”. Questo passato violento, caratterizzato da azioni simili, potrebbe fornire spunti preziosi per ricostruire la dinamica dell’omicidio di Anastasia e supportare l’ipotesi di un movente legato alla violenza domestica.

rexal ford passaporto

La rete di contatti

Parallelamente alle indagini sul passato criminale, gli investigatori stanno ricostruendo la rete di contatti e i movimenti di Kaufmann. Si sa che da tempo si accreditava negli ambienti cinematografici romani, tanto da aver ottenuto nel 2021 un finanziamento di quasi un milione di euro grazie ai benefici del tax credit per il film “Stelle della notte”. All’inizio del 2025, aveva inoltre contattato produttori a Malta per proporre un nuovo progetto cinematografico, cercando location sull’isola.

Tuttavia, questa iniziativa è stata bruscamente interrotta a marzo, quando Kaufmann ha deciso di lasciare Malta e raggiungere la Sicilia a bordo di un catamarano noleggiato. Queste scelte poco comprensibili sono al vaglio degli inquirenti, che potrebbero presto chiedere conto a Kaufmann stesso, magari attraverso una missione a Larissa qualora i tempi dell’estradizione dovessero prolungarsi.

Il ruolo della madre di Anastasia

Un elemento chiave per la ricostruzione degli eventi è l’ultimo contatto di Anastasia con la madre. La donna ha rivelato che il 2 giugno, pochi giorni prima del ritrovamento dei corpi, la figlia le scrisse lamentando problemi con Kaufmann. Questo messaggio, l’ultimo ricevuto da Anastasia, potrebbe essere un tassello fondamentale per comprendere le dinamiche relazionali tra i due e il potenziale movente dell’omicidio. Gli inquirenti si apprestano a sentire la madre di Anastasia, sia per rogatoria che convocandola direttamente a Roma, sperando di ottenere ulteriori dettagli che possano far luce sulla tragica vicenda.

La ricerca della verità

Le indagini sull’omicidio di Anastasia Trofimova e della piccola Andromeda sono complesse e stratificate, ma ogni elemento raccolto, dal passato violento di Kaufmann ai suoi enigmatici movimenti, dalle analisi forensi sui reperti all’ultimo disperato messaggio di Anastasia, sta contribuendo a delineare un quadro sempre più chiaro della tragedia. La speranza è che l’analisi approfondita di questi elementi, unita alla collaborazione internazionale per l’estradizione di Kaufmann, possa portare alla piena verità e alla giustizia per Anastasia e la sua bambina.

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