
L’alba del 22 giugno si apre su uno scenario mai visto prima nel lungo confronto tra Stati Uniti, Israele e Iran. Con una mossa improvvisa ma meticolosamente pianificata, l’amministrazione Trump ha ordinato un attacco diretto contro tre siti nucleari iraniani, al centro del programma atomico di Teheran. Le esplosioni su Fordow, Natanz e Isfahan sono arrivate dopo giorni di minacce incrociate, blackout informatici e allarmi su tutto il territorio israeliano. Le immagini satellitari raccolte dalla NASA confermano un’anomala concentrazione di calore nelle zone colpite, segno inequivocabile dell’intensità dei bombardamenti. Il presidente Usa ha parlato alla nazione nelle ore successive, rivendicando “uno spettacolare successo militare” e avvertendo l’Iran: “Se non sceglierete la pace, i prossimi attacchi saranno ancora più grandi”. Il governo di Teheran ha definito l’azione una “flagrante violazione del diritto internazionale” e ha minacciato rappresaglie, mentre il segretario generale dell’Onu ha lanciato l’allarme su una possibile degenerazione incontrollabile del conflitto. Intanto è giunta la notizia secondo cui gli Usa avevano avvisato l’Iran dei bombardamenti per permettergli di spostare l’uranio e Il ministro Lavrov “condanna fermamente” gli attacchi Usa in Iran che possono aggravare l’escalation in atto e “minare ulteriormente la sicurezza regionale e globale”.
17:30 – Israele: sito Natanz distrutto, uranio non era stato trasferito
L’establishment della Difesa israeliana si ritiene soddisfatto dell’esito dell’attacco Usa all’Iran e stima che l’impianto di Natanz sia stato completamente distrutto. L’uranio pare non fosse stato ancora trasferito.
15:30 – Iran: il Parlamento approva la chiusura dello Stretto di Hormuz
Il Parlamento iraniano ha approvato la chiusura dello Stretto di Hormuz. A riportarlo è l’emittente panaraba saudita «Al Arabiya» citando media arabi. La decisione finale ora spetta alle autorità di sicurezza.
14:45 – Trump ha informato Congresso dopo gli attacchi
Il segretario alla Difesa Pete Hegseth, nella conferenza stampa al Pentagono, ha dichiarato che l’Amministrazione Trump “ha rispettato i requisiti di notifica del War Powers Act” e ha informato i membri del Congresso degli attacchi immediatamente “dopo che gli aerei erano decollati in sicurezza”.
14:41 – Hegseth, attaccare gli Usa sarebbe una pessima idea
“Tentare di attaccare le forze americane sarebbe una pessima idea per l’Iran e per i suoi proxy”, ha detto il segretario alla Difesa Pete Hegseth nella conferenza stampa al Pentagono.
14:40 – Pentagono, il nome dell’operazione è “Martello di mezzanotte”
Si chiama “Midnight hammer”, ovvero “martello di mezzanotte”, l’operazione con cui gli Stati Uniti hanno attaccato stanotte i siti nucleari iraniani. È stato riferito in una conferenza stampa al Pentagono dal segretario alla Difesa Pete Hegseth e dal capo degli Stati Maggiori Riuniti, Dan Caine.
14:02 – “Esplosione massiccia a Bushehr”
I media iraniani riferiscono di un’esplosione massiccia nella provincia di Bushehr, la stessa dove sorge una centrale nucleare, nel sud-ovest del Paese.
La pace secondo #Trump
— carlo a. bachschmidt (@carcke) June 22, 2025
Il Presidente Trump ha dichiarato con un post su #Truth che gli Stati Uniti hanno completato con successo un attacco su tre siti nucleari in #Iran: #Fordow, #Natanz ed #Esfahan.#Pace #Peace #War #Guerra #America #Politica #USA #Nucleare #StatiUniti pic.twitter.com/iDH2AZvVOV
14.06 – Lavrov condanna bombardamenti
Il ministro Lavrov “condanna fermamente” gli attacchi Usa in Iran che possono aggravare l’escalation in atto e “minare ulteriormente la sicurezza regionale e globale”.
13.30 – Papa: diplomazia faccia tacere armi no violenza e conflitti
“Cari fratelli e sorelle si susseguono notizie allarmanti dal Medio Oriente, soprattutto dall’Iran. In questo scenario drammatico che include Israele e Palestina rischia di cadere nell’oblio la sofferenza quotidiana della popolazione, specialmente a Gaza e degli altri territori dove l’urgenza di un adeguato sostegno umanitario si fa sempre più pressante”. Queste le parole di Papa Leone XIV all’Angelus. “Oggi più che mai l’umanità grida e invoca la pace: è un grido che chiede responsabilità e ragione e non dev’essere soffocato dal fragore delle armi e da parole retoriche che incitano al conflitto”, ha continuato il nuovo Pontefice, chiedendo di “fermare la tragedia della guerra prima che essa diventi una voragine irreparabile”. “Che la diplomazia faccia tacere le armi”, ha invocato ricordando che “la guerra non risolve i problemi anzi li amplifica e produce ferite profonde nella storia del popolo che richiedono generazioni per rimarginarsi”.
12.20 – Francia: “Non abbiamo partecipato agli attacchi”
La Francia “non ha partecipato agli attacchi” contro i siti nucleari in Iran, “né alla loro pianificazione”. Lo rende noto questa mattina il ministro degli Esteri, Jean-Noel Barrot, in un primo commento di Parigi all’iniziativa degli Stati Uniti di cui la Francia «ha preso conoscenza con preoccupazione».
11.20 – Usa avrebbero informato Teheran degli attacchi
Gli Usa hanno informato Teheran degli attacchi. Parlando a condizione di anonimato, una fonte politica iraniana di alto rango ha confermato che l’amministrazione Trump il 21 giugno ha comunicato di non voler raggiungere uno scontro totale e di voler colpire solo i siti nucleari di Fordow, Isfahan e Natanz. La fonte di alto livello ha anche confermato che i siti presi di mira sono stati evacuati e che “la maggior parte” delle scorte di uranio arricchito dell’Iran è conservata in luoghi sicuri.
10.45 – I dem chiedono l’impeachement di Trump
I democratici americani insorgono contro la decisione del presidente Donald Trump di bombardare l’Irana. “Una decisione grossolanamente incostituzionale”, la definisce Bernie Sanders durante un comizio a Tulsa, in Oklahoma, postato sui suoi profili social. Il riferimento è al fatto che l’inquilino della Casa Bianca non ha consultato il Congresso prima di dare il via libera all’operazione. “La disastrosa decisione del Presidente di bombardare l’Iran senza autorizzazione costituisce una grave violazione della Costituzione e dei poteri di guerra del Congresso. Ha rischiato impulsivamente di scatenare una guerra che potrebbe intrappolarci per generazioni”, rincara Alexandra Ocasio-Cortez sui social network: “Ciò costituisce un motivo assolutamente e chiaramente per l’impeachment”.
10.05 – Meloni convoca riunione con i ministri
Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sta seguendo con la massima attenzione la crisi in Iran e ha convocato per la mattinata una riunione in videoconferenza con i ministri interessati, con il sottosegretario Alfredo Mantovano e con i vertici dell’intelligence. Lo si apprende da fonti di Palazzo Chigi.
09.34 – Pasdaran: “Attacchi distruttivi, ora tocca a basi Usa”
Guardie Rivoluzionarie iraniane ha annunciato che “gli Stati Uniti dovranno sopportare le conseguenze dell’attacco all’Iran. Le loro basi in Medio Oriente saranno ridotte in cenere”.
08.20 – Netanyahu commenta i bombardamenti: “Prima la forza, poi la pace”
Su Twitter, in un video, Bibi Netanyahu ha commentato: “Io e il presidente Trump diciamo spesso, “la pace attraverso la forza”. Prima viene la forza, poi viene la pace. E stasera il presidente Trump e gli Stati Uniti hanno agito con molta forza”.
President Trump and I often say: ‘Peace through strength.’
— Benjamin Netanyahu – בנימין נתניהו (@netanyahu) June 22, 2025
First comes strength, then comes peace.
And tonight, @realDonaldTrump and the United States acted with a lot of strength. pic.twitter.com/7lTWCZkgw7
08.15 – Il partito repubblicano si divide: molti contro Trump
C’è disaccordo fortissimo nel partito repubblicano tra chi è al fianco di Trump nelle scelte di questa notte e chi vi si oppone. Un alleato di Trump, il senatore repubblicano Lindsay Graham ha detto che “è stata la decisione giusta. Il regime se lo merita”. Il deputato Thomas Massie, repubblicano del Kentucky, co-firmatario di una risoluzione volta a bloccare qualsiasi azione militare in Iran senza l’autorizzazione di capitol Hill, ha dichiarato che “Non è costituzionale”. Rispondendo direttamente alla dichiarazione di Trump, il deputato Jim Himes, democratico del Connecticut e membro della Commissione Intelligence, ha a sua volta scritto che «secondo la Costituzione che entrambi abbiamo giurato di difendere, la mia attenzione a questa questione viene prima che cadano le bombe. Punto».
07.50 – Distrutti due edifici a Tel Aviv
Giunge una testimonianza da Moti Nissan, medico dell’Mda: “La distruzione è davvero enorme. Un missile balistico ha colpito, ci sono due edifici completamente rasi al suolo e diversi altri edifici molto danneggiati. Grazie al rispetto delle istruzioni da parte dei cittadini, si sono verificati solo feriti lievi”.
07.44 – Agenzia atomica accusa Aeia di complicità
L’Agenzia atomica iraniana condanna l’attacco “barbaro” degli Stati Uniti contro tre siti. Citata dall’agenzia di stampa Irna, l’Agenzia denuncia “la palese violazione del diritto internazionale, in particolare del Trattato di non proliferazione delle armi nucleari (Tnp)”, e accusa di “complicità” l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), organo di controllo nucleare delle Nazioni Unite. E assicura che il programma nucleare continuerà: “Non permetteremo mai che il progresso di questa industria nazionale venga fermato”.
7.15 – Araghchi: “Le conseguenze saranno eterne”
In un post su X, il ministro degli Esteri di Teheran Abbas Araghchi ha scritto: “Gli eventi di questa mattina sono vergognosi e avranno conseguenze eterne. Ogni singolo membro delle Nazioni Unite deve essere allarmato da questo comportamento estremamente pericoloso, illegale e criminale”, ha denunciato ancora Araghchi in quella che è la prima reazione ufficiale agli attacchi.
06:51 – Trump: colpiti i tre principali siti nucleari iraniani
Il presidente Usa Donald Trump ha dichiarato di aver ordinato e completato con successo un attacco contro tre siti nucleari in Iran: Fordow, Natanz e Isfahan. “Tutti gli aerei sono ora fuori dallo spazio aereo iraniano”, ha scritto su Truth. Nella notte, almeno sei bombardieri B-2 stealth americani erano decollati dalla base di Whiteman, nel Missouri, in direzione dell’area operativa.
🔴 Si allarga il conflitto in #MedioOriente. Gli #StatiUniti hanno attaccato i tre siti nucleari iraniani: #Fordow, #Natanz e #Isfahan. Alle 4 il presidente #Trump ha parlato alla Nazione pic.twitter.com/8ZY4VOv77r
— Rai Radio1 (@Radio1Rai) June 22, 2025
06:50 – Pezeshkian avverte: “Risponderemo con decisione”
Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha ribadito, in una telefonata con Al-Sisi, che l’Iran “non permetterà al regime sionista di mettere l’Iran contro le altre nazioni musulmane”. Ha aggiunto che, se l’aggressione continuerà, Teheran risponderà con forza. Secondo l’agenzia Mehr, il leader iraniano ha anche accusato Israele di voler sabotare la stabilità regionale.
06:23 – Araghchi: “Grave violazione della Carta Onu”
Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha accusato Washington di aver violato la Carta delle Nazioni Unite, il diritto internazionale e il Trattato di non proliferazione nucleare. Ha definito l’attacco una “minaccia diretta alla pace” e ha invitato tutti gli Stati membri dell’Onu a condannare l’azione americana.
05:46 – Hamas: “Brutale aggressione” e “pericolosa escalation”
Hamas ha condannato l’operazione americana definendola “una flagrante violazione del diritto internazionale”. Secondo il movimento, il bombardamento statunitense rappresenta una escalation molto pericolosa. Le dichiarazioni sono arrivate pochi minuti dopo il discorso del presidente Usa alla nazione.
05:30 – Guterres: “Attacco Usa minaccia la pace mondiale”
Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres si è detto “gravemente allarmato” dagli attacchi statunitensi, parlando di “una diretta minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale” e di un conflitto che potrebbe rapidamente sfuggire al controllo, con “conseguenze catastrofiche per i civili, la regione e il mondo”.
04:13 – Trump: “Impianti nucleari iraniani distrutti”
Nel suo discorso televisivo, Trump ha annunciato la distruzione completa degli impianti nucleari chiave di Teheran, descrivendo l’attacco come “massiccio, preciso e vincente”. Ha poi affermato: “A questo punto o ci sarà la pace o una tragedia come mai prima”.
03:33 – Teheran: “Ogni cittadino Usa è un obiettivo”
La tv di Stato iraniana ha trasmesso un messaggio chiaro: “Ogni cittadino americano nella regione è ora un legittimo obiettivo”. Il segnale lascia presagire possibili azioni dirette contro ambasciate, basi militari o civili statunitensi in Medio Oriente.
03:25 – Usa: 30 Tomahawk e 6 bombe bunker buster su Fordow
Secondo Fox News, sono stati lanciati 30 missili Tomahawk e almeno sei bombe GBU-57 bunker buster contro i siti nucleari iraniani. Si tratta delle armi più potenti dell’arsenale Usa per colpire installazioni sotterranee. L’obiettivo principale era Fordow, scavato sotto una montagna.
03:05 – Trump vuole evitare escalation: “Ora negoziati”
Secondo fonti della Cnn, Trump non intende procedere con ulteriori attacchi, ma punta a usare la forza mostrata come strumento per riportare Teheran al tavolo delle trattative. Una versione ribadita anche in contatti diplomatici diretti con l’Iran, citati da fonti di CBS.
02:46 – Guardiani della rivoluzione: “Adesso è iniziata la guerra”
Un messaggio apparso sull’account associato ai Guardiani della rivoluzione iraniani annuncia ufficialmente l’inizio di uno stato di guerra aperta: “Adesso è iniziata la guerra”.
02:11 – Israele era stato informato: “Attacco coordinato con Idf”
Secondo Axios e la Cnn, gli Stati Uniti hanno informato Israele con ore di anticipo. L’attacco sarebbe stato condotto in coordinamento tattico con le Forze di Difesa israeliane e l’Aeronautica. Netanyahu era stato avvertito in un colloquio diretto con Trump.
01:41 – Usa iniziano evacuazione dei civili da Israele
L’ambasciata americana a Gerusalemme ha annunciato l’evacuazione volontaria dei cittadini statunitensi da Israele e dalla Cisgiordania. Due voli sono già partiti da Tel Aviv verso Atene, mentre l’escalation tra Teheran e Gerusalemme prosegue con attacchi e contromosse.
01:28 – Nyt: “Attacchi israeliani per aprire corridoi a B-2 Usa”
Secondo il New York Times, Israele avrebbe attaccato l’Iran sudoccidentale per aprire corridoi aerei sicuri per i bombardieri stealth americani B-2. L’intenzione, secondo esperti citati dal quotidiano, sarebbe quella di agevolare le rotte di bombardamento minimizzando il rischio per i piloti Usa.