
Fumogeni, lanci di oggetti e perfino seggiolini in campo. La tensione esplosa nella curva della Salernitana ha trasformato il ritorno del playout per restare in Serie B in uno spettacolo indegno. L’atmosfera si è fatta rovente sul 2-0 per la Sampdoria, lo stesso punteggio dell’andata, che condannava i granata alla retrocessione in Serie C. E la protesta è degenerata fino a costringere l’arbitro Doveri a sospendere la partita.
Fumogeni e lanci: partita fermata al 66′

Lanciati contro il portiere Christensen e i compagni, i fumogeni hanno reso irrespirabile l’aria dello stadio Arechi. Al 66’, la decisione inevitabile: sospensione immediata della partita. Ma mentre gli agenti antisommossa entravano in campo per evitare il peggio, dalla curva sono iniziati a volare i seggiolini, sfiorando anche le forze dell’ordine. L’immagine più emblematica di una serata sfociata nella rabbia.
Tentato sfondamento ai cancelli, la polizia interviene
Nonostante un primo stop di circa dieci minuti, la situazione è peggiorata. Tifosi granata hanno provato a forzare i cancelli della curva sud e dei distinti, mettendo sotto pressione le linee della polizia schierata. L’arbitro, constatato il peggioramento, ha deciso per la sospensione definitiva del match. Gli spalti si sono lentamente svuotati, tranne il settore occupato dai tifosi blucerchiati.
Ripresa impossibile: nuovo lancio di seggiolini e partita finita

A oltre 40 minuti dal primo stop, squadre in campo e pallone pronto a ripartire. Ma appena toccato il terreno di gioco, nuovi lanci di seggiolini sono piovuti dalla curva contro lo stesso portiere granata. Doveri non ha potuto far altro che interrompere di nuovo l’incontro, stavolta senza appello. Gli sguardi dei calciatori, immobili, hanno detto più di mille parole: la partita è finita prima che il cronometro lo dicesse.