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Usa-Iran, la notte dell’attacco. Trump: “Distrutti tre siti nucleari”. Teheran: “Grave violazione, ci saranno conseguenze”

Pubblicato: 22/06/2025 07:05

Un attacco massiccio e coordinato contro tre impianti nucleari iraniani. Con questa mossa, Donald Trump ha scatenato nella notte una nuova fase del conflitto mediorientale, rivendicando il raid come un “successo spettacolare” e una svolta storica per la sicurezza di Stati Uniti, Israele e del mondo. Secondo il presidente americano, i bombardamenti contro Fordow, Natanz e Isfahan hanno “neutralizzato” le capacità di arricchimento dell’uranio della Repubblica islamica. Ma l’Iran, mentre nega la presenza di contaminazioni radioattive, parla di “atto barbarico” e promette “conseguenze eterne”. Le reazioni internazionali si moltiplicano: le Nazioni Unite denunciano una pericolosa escalation e cresce la tensione in tutta la regione.

Bombe bunker-buster e missili da crociera

I raid sono stati portati a termine nella notte tra sabato e domenica da velivoli stealth B‑2 dell’aeronautica americana, che hanno lanciato sei bombe GBU‑57 su Fordow, mentre 30 missili Tomahawk hanno colpito simultaneamente Natanz e Isfahan. L’operazione, pianificata da settimane, è stata coordinata con Israele, che secondo fonti militari avrebbe anche preparato corridoi sicuri per i bombardieri americani aprendo rotte attraverso l’Iran sudoccidentale.

Trump parla alla nazione

In un discorso alla Casa Bianca, Trump ha detto che “gli impianti nucleari chiave dell’Iran sono stati completamente distrutti”. Il presidente ha spiegato che “l’obiettivo era annullare le capacità di arricchimento di Teheran e la sua minaccia nucleare”. Poi ha aggiunto: “A questo punto o ci sarà la pace, oppure una tragedia come mai prima”. E ancora: “Se non faranno la pace, gli attacchi futuri saranno molto più grandi”.

L’Iran: “Siti evacuati, ma gli Usa hanno violato la Carta Onu”

Le autorità iraniane hanno minimizzato i danni, affermando che gli impianti erano stati evacuati da tempo e che non sono state rilevate tracce di contaminazione. Ma la reazione politica è durissima: “Gli Stati Uniti hanno violato la Carta delle Nazioni Unite, il diritto internazionale e il Trattato di non proliferazione nucleare”, ha dichiarato il ministro degli Esteri Abbas Araghchi, parlando di “conseguenze eterne” e invitando la comunità internazionale a condannare l’atto “criminale”. La tv di Stato ha annunciato che “ogni cittadino americano nella regione è ora un legittimo obiettivo”.

Il mondo reagisce: “Rischio fuori controllo”

Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha espresso “grave allarme” per l’attacco, definendolo “una minaccia diretta alla pace e alla sicurezza internazionale”. Anche l’Unione Europea e alcuni governi arabi si sono detti preoccupati per una possibile escalation incontrollabile. Il leader di Hamas ha parlato di “aggressione brutale” che “rappresenta una pericolosa escalation”. Intanto gli Stati Uniti hanno cominciato l’evacuazione volontaria dei cittadini americani da Israele e Cisgiordania.

Trump: “Nessun cambio di regime, ma l’Iran è avvisato”

Secondo fonti diplomatiche, gli Usa avrebbero già fatto sapere a Teheran che l’operazione non ha come obiettivo un cambio di regime, ma è stata pensata per dissuadere ulteriori sviluppi nucleari. Lo stesso Trump avrebbe detto di non prevedere altri attacchi, ma di voler riportare l’Iran al tavolo dei negoziati. Tuttavia, il post pubblicato sul suo profilo Truth Social lascia poco spazio all’ambiguità: “Questo è un momento storico per gli Stati Uniti, Israele e il mondo”.

Iran in blackout, allerta globale per gli alleati Usa

Nelle ore successive al raid, le forze armate iraniane hanno imposto un blackout totale di internet e innalzato al massimo il livello di allerta. Secondo fonti americane, Teheran potrebbe cercare vendetta attraverso attacchi ibridi, cyber o ritorsioni dirette contro interessi statunitensi in Medio Oriente. I Guardiani della Rivoluzione hanno scritto: “Adesso è cominciata la guerra”.

Verso un punto di non ritorno

L’attacco ha segnato un salto di qualità nella crisi tra Stati Uniti, Israele e Iran, aprendo scenari imprevedibili su scala globale. Se da una parte l’amministrazione Trump punta a un colpo di forza che costringa l’Iran a cedere sul piano nucleare, dall’altra il rischio è quello di un effetto domino incontrollabile. Gli occhi del mondo sono ora puntati su Teheran: qualunque sarà la risposta, potrebbe riscrivere gli equilibri del Medio Oriente e ben oltre.

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Ultimo Aggiornamento: 22/06/2025 07:15

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