
Gli effetti dell’allerta internazionale innescata dall’attacco statunitense all’Iran si fanno sentire anche in Italia. Fino alla laguna di Venezia, dove da giorni si prepara uno degli eventi mondani più attesi dell’anno: le nozze di Jeff Bezos con la compagna Lauren Sanchez.
La celebrazione, inizialmente pensata come un tripudio di lusso e visibilità, con tre giorni di festeggiamenti dal 26 al 28 giugno, ha subito alcune modifiche. Il cambio di programma sembra dettato dalle crescenti tensioni in Medio Oriente, che avrebbero spinto il fondatore di Amazon e il suo entourage a optare per una maggiore discrezione logistica.
In particolare, il Koru, la spettacolare goletta a tre alberi da 130 metri di Bezos, non attraccherà più a Venezia. Lo stesso vale per l’Abeona, lo yacht di supporto attrezzato come una vera e propria nave-garage che trasporta auto di lusso, moto d’acqua e persino un elicottero con tanto di piattaforma di atterraggio dedicata a Lauren Sanchez. Il timore di esporre troppo la flotta in un momento delicato ha suggerito una presenza più defilata.

Tuttavia, parlare di profilo basso è difficile: nella laguna sono attesi 7-8 superyacht appartenenti ad amici della coppia e circa 90 voli privati nei tre giorni precedenti l’evento, tra il 24 e il 27 giugno. Gli arrivi toccheranno gli aeroporti di Venezia, Verona e Treviso, gestiti da Save, che assicura comunque la piena operatività degli scali. Sono in corso riunioni con Polizia di frontiera, Enav ed Enac per coordinare l’afflusso eccezionale di jet privati e aero-taxi.
Nel frattempo, anche la mappa delle proteste si modifica. Un’anteprima pacifica è andata in scena oggi in Piazza San Marco, dove gli attivisti di Greenpeace hanno srotolato un mega-striscione di 400 metri quadrati con lo slogan: “If you can rent Venice for your wedding, you can pay more tax”. Un messaggio diretto al magnate americano, accompagnato dalla presenza di una decina di attivisti, alcuni dei quali identificati dalla polizia.
La piattaforma No Space for Bezos ha annunciato un raduno di protesta per il 28 giugno alle ore 17, in Strada Nova, presso il ponte Nicolò Pasqualigo. Allo slogan originale si è aggiunto un secondo messaggio: “No space for War”, con l’obiettivo di denunciare la connessione tra élite economiche e industria bellica, citando in particolare Donald Trump e lo stesso Bezos tra i simboli di questa alleanza.

In un ulteriore colpo di scena, la Scuola Grande della Misericordia, inizialmente indicata come location del party finale, non ospiterà più l’evento. I festeggiamenti conclusivi si terranno invece all’Arsenale, storica area navale della Serenissima, considerata molto più sicura e facilmente blindabile. Scelta non casuale, vista la presenza prevista di oltre 200 ospiti di altissimo profilo.
Tra i partecipanti, confermati nomi del calibro di Lady Gaga, Kim Kardashian, Katy Perry e Orlando Bloom, Oprah Winfrey e Bill Gates. Attesi anche due figli dell’ex presidente americano: Ivanka Trump con famiglia e Donald Trump Jr.. La sicurezza sarà gestita da un team privato, composto anche da ex marine, in contatto costante con Prefettura e Questura di Venezia, che pur non avendo ruoli ufficiali, monitorano con attenzione lo svolgimento dell’evento.