
Nel pieno delle tensioni internazionali causate dall’attacco degli Stati Uniti all’Iran e dalla successiva risposta di Teheran, il clima politico italiano si accende. In aula, alla Camera dei Deputati, un Giuseppe Conte combattivo si scaglia frontalmente contro la premier Giorgia Meloni, nel giorno delle sue comunicazioni in vista del prossimo Consiglio europeo. Le sue parole diventano subito un attacco frontale alla linea di politica estera del governo.
“Sono tre anni che ci chiediamo quale segno abbia lasciato la presidente del Consiglio, su quale dossier abbia inciso realmente, quale sia la sua visione di politica estera”, ha esordito l’ex premier, rivolgendosi direttamente a Meloni. “La verità – ha aggiunto – è che lei ha sempre cercato di non scontentare nessuno: si è appiattita sulle posizioni di Bruxelles, Washington e della NATO”. Una critica durissima, che dà il tono a un intervento di fuoco.

Nel pieno di quella che ha definito “una fase di disordine mondiale”, Conte ha accusato il governo di giocare una partita ambigua. “Siamo a pochi passi dal caos globale, e in questo scenario instabile lei continua a vantarsi di aver ridato centralità all’Italia. Ma è una frase che trovo ridicola. Quella centralità è solo apparente: l’Italia oggi è spettatrice, non protagonista”.
Secondo il leader del Movimento 5 Stelle, il vero problema è che Meloni gestisce la politica estera con uno schema ideologico. “Lei – ha detto – non difende l’interesse nazionale, ma protegge i suoi alleati politici. È per questo che ha taciuto per un anno e mezzo su Netanyahu, nonostante i crimini contro la popolazione palestinese. Non ha avuto il coraggio di dire una parola, perché lui è di destra, come lei”.

Conte ha definito Meloni “la vera pacchia per i partner europei”, sostenendo che la premier agisca più per mantenere equilibri politici che per difendere gli italiani. “La sua politica è viziata da due limiti enormi: non vuole pregiudicare i rapporti con l’establishment, e scambia ideologia per strategia internazionale. E questo ci sta portando alla rovina”.
Il leader pentastellato ha poi toccato il tema dell’escalation militare in Medio Oriente, parlando dell’attacco americano come di “un passo dagli esiti potenzialmente incontrollabili”. Di fronte a ciò, ha detto, l’Italia dovrebbe scegliere un’altra strada: “Non è riempiendo gli arsenali che si costruisce la sicurezza degli italiani, ma investendo nella sicurezza economica e sociale”.
In chiusura, Conte ha promesso che il suo movimento sarà vigile e presente. “Domani saremo all’Aia, a pochi metri da lei – ha detto rivolto a Meloni –. E ci resteremo. Saremo col fiato sul collo, perché è il momento di pensare davvero al bene degli italiani, non agli interessi delle lobby armate o dei partner ideologici”.
“L’Europa deve fermare le guerre, o saranno le guerre a distruggere l’Europa – ha concluso –. E l’Italia deve finalmente scegliere di stare dalla parte giusta della storia”.