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Colpita in faccia da un proiettile: è stato il fidanzato minorenne. Dramma in Italia

Pubblicato: 23/06/2025 17:59

Alcuni episodi che sembrano inizialmente il frutto di circostanze imprevedibili, si rivelano invece il risultato di contesti fragili, spesso trascurati. Dinamiche familiari complesse, situazioni abitative precarie e la mancanza di un’adeguata rete di supporto possono diventare terreno fertile per incidenti che lasciano segni indelebili. In certi casi, basta un istante per cambiare radicalmente il corso di due vite.

Quando a essere coinvolti sono ragazzi giovanissimi, la vicenda assume contorni ancora più dolorosi. E ciò che sembrava un tragico caso fortuito diventa il simbolo di un disagio più ampio, che coinvolge non solo chi è direttamente colpito, ma l’intero sistema sociale che dovrebbe proteggerli.

La verità su quanto accaduto a Nesima

La vicenda è avvenuta venerdì 20 giugno nel quartiere Nesima, alla periferia di Catania. Una ragazza di 18 anni è rimasta gravemente ferita al volto da un proiettile. Inizialmente si pensava che fosse stata colpita per errore mentre si affacciava al balcone. Ma gli accertamenti condotti dai carabinieri di Fontanarossa e Nesima, su indicazione della Procura per i Minorenni, hanno ricostruito uno scenario ben diverso: lo sparo sarebbe partito dall’internodell’abitazione, occupata in modo abusivo dalla giovane e dal convivente minorenne.

Secondo quanto emerso, il ragazzo stava maneggiando una pistola modificata quando, per cause ancora da chiarire, è partito il colpo che ha centrato la giovane al volto. Le tracce di sangue e i rilievi effettuati all’interno dell’appartamento hanno confermato che il proiettile non proveniva dall’esterno. Anche le dichiarazioni fornite da entrambi i ragazzi hanno confermato la dinamica accidentale.

La vittima è stata trasportata in ospedale in codice rosso, dove è stata sottoposta a un intervento chirurgico delicato all’occhio sinistro. Il colpo ha causato danni allo zigomo e una lesione del nervo ottico, compromettendo gravemente la vista.

Il ragazzo, già conosciuto ai servizi sociali per una situazione familiare complessa e precedenti casi di dispersione scolastica, è ora al centro delle indagini. La Procura minorile, diretta da Carla Santocono, ha aperto un fascicolo. L’arma non è stata ancora ritrovata, ma gli inquirenti stanno vagliando la possibilità di ulteriori responsabilità.

Il caso ha riacceso l’attenzione su temi delicati: dalla sicurezza domestica al disagio giovanile, passando per l’urgenza di interventi mirati a tutelare chi, troppo spesso, rimane invisibile fino alla tragedia.

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