
Un grave incidente in montagna ha sconvolto la comunità alpinistica del Trentino-Alto Adige e del Veneto: Giuseppe Tararan, 64 anni, istruttore del Club Alpino Italiano della sezione di Cittadella, ha perso la vita sabato scorso precipitando dalla Cima Lastei, nel gruppo delle Pale di San Martino. Originario di Sandrigo, in provincia di Vicenza, ma residente a San Pietro in Gu (Padova), Tararan era molto conosciuto nel mondo dell’alpinismo per la sua lunga esperienza e il suo impegno nella formazione.
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L’incidente è avvenuto nel pomeriggio, poco dopo le 15, mentre l’uomo stava affrontando una scalata in cordata insieme al figlio Alessandro, 34 anni, anch’egli esperto alpinista, e a un terzo compagno. Durante un passaggio particolarmente tecnico, Tararan ha improvvisamente perso l’appiglio ed è caduto nel vuoto da un’altezza di oltre 30 metri. Nonostante il tentativo dei compagni di frenare la caduta con la corda e di mantenere i contatti per ore, il 64enne non ha più risposto ai richiami.

Inutili i soccorsi: la nebbia ostacola l’intervento
Non appena l’allarme è stato lanciato, è scattato l’intervento del Soccorso Alpino e Speleologico del Trentino, che ha tentato il recupero della vittima. Tuttavia, le condizioni meteo avverse, in particolare la fitta nebbia, hanno reso molto difficili le operazioni di salvataggio. Dopo cinque ore di attesa e di tentativi di recupero, l’uomo è stato raggiunto ormai privo di vita.
A raccontare la drammaticità del momento è stato il figlio, raggiunto telefonicamente all’obitorio di Fiera di Primiero, visibilmente provato: «Papà è volato sotto di noi, sotto ai nostri occhi». Parole che restituiscono tutta la violenza emotiva di quanto accaduto e la difficoltà di accettare una perdita così improvvisa.
Una vita dedicata alla montagna e alla comunità
Giuseppe Tararan era un alpinista esperto, con quasi quarant’anni di attività sulle vette italiane e non solo. Ex artigiano nel settore metalmeccanico, aveva da poco raggiunto la pensione e si dedicava ancora con entusiasmo alla sua passione per l’alpinismo. All’interno del Cai aveva ottenuto il titolo di accademico, una delle onorificenze più alte concesse dall’associazione, attribuita solo a chi si distingue per meriti tecnici ed etici nel mondo dell’arrampicata e della montagna.
Il Club Alpino Italiano di Cittadella, profondamente colpito dalla tragedia, ha pubblicato un messaggio di cordoglio sulla propria pagina Facebook: «Con profondo dolore il Consiglio direttivo, la scuola di alpinismo e scialpinismo C. Carpella, il Cai Cittadella tutto, annuncia la perdita del socio, istruttore e accademico Giuseppe Tararan». Un messaggio che testimonia il forte legame dell’uomo con la sua comunità alpinistica e il ruolo centrale che ha sempre ricoperto nella formazione di nuovi appassionati.
Il ricordo della comunità di San Pietro in Gu
Anche il sindaco di San Pietro in Gu, Paolo Polati, ha voluto ricordare Tararan con parole di stima e affetto: «Era una persona fantastica, generosa, disponibile e solare. Siamo sconvolti, ci stringiamo alla famiglia e siamo riconoscenti per tutto quello che ha dato al nostro paese». Il ricordo del primo cittadino mette in luce l’altra dimensione del 64enne, quella del cittadino impegnato nella vita della comunità, sempre pronto ad aiutare e partecipare attivamente.
La morte di Giuseppe Tararan lascia un grande vuoto, non solo tra le vette che aveva imparato a conoscere con rispetto e dedizione, ma anche tra le persone che avevano condiviso con lui percorsi, corde, progetti e ideali. La sua scomparsa rappresenta una grave perdita per il mondo dell’alpinismo italiano, che in lui trovava una figura esperta, appassionata e profondamente umana.