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“Ora arriva il terrorismo”. Iran, allarme shock! Paura per l’Occidente

Pubblicato: 23/06/2025 19:55
prodi guerra in iran

Nel fine settimana, gli Stati Uniti hanno condotto quella che il Pentagono ha definito l’operazione «Operation Midnight Hammer»: un massiccio attacco aereo contro tre centri chiave del programma nucleare iraniano — Fordow, Natanz e Isfahan — utilizzando bombardieri B‑2 e missili da crociera, con un totale stimato di circa 190 tonnellate di esplosivi, inclusi bunker-buster GBU‑57. Washington sostiene di aver inflitto danni «monumentali» al programma nucleare iraniano, ma Teheran nega conseguenze decisive e respinge l’attacco come una grave violazione del diritto internazionale .

In risposta, l’Iran ha lanciato, in data 23 giugno 2025, una massiccia controffensiva con missili balistici contro basi americane in Qatar e Iraq. Secondo fonti ufficiali qatariote, i missili diretti alla base di Al‑Udeid sono stati intercettati con successo, senza vittime, e analogamente sono stati presi di mira obiettivi in Iraq . Il lancio comprendeva almeno sei missili verso la base in Qatar. Lo Sheikh Tamim del Qatar ha condannato l’attacco, mentre le ambasciate USA nella regione hanno invitato i cittadini a rifugiarsi.

Terrorismo, l’allarme di Romano Prodi

A Bologna, durante la presentazione del libro La pace difficile. Diari di un ambasciatore a Mosca di Giorgio Starace, il professor Romano Prodi ha analizzato la situazione geopolitica che si sta profilando dopo questi avvenimenti: “Con molta probabilità si aprirà un periodo di terrorismo, perché è l’unica arma che ha in mano l’Iran. I piloti che per 37 ore hanno viaggiato e hanno messo le bombe in Iran in profondità diventano eroi nazionali e il progetto ‘Make American Great Again’ diventerà ancora più forte”.

Secondo Prodi, quel che sta accadendo rischia di rafforzare il nazionalismo americano e l’agenda politica interna statunitense, dando nuova linfa al messaggio populista . Ha poi aggiunto: “La risposta della Cina e della Russia diventeranno ancora più forti”. Prodi sottolinea come queste dinamiche stiano spingendo le potenze autocratiche — Stati Uniti, Russia e Cina — verso una polarizzazione sempre più marcata, mentre Teheran resta isolata: “Se non c’è un accordo effettivo tra gli autocrati alla guida degli Stati Uniti, della Russia e della Cina, Teheran non ha più voce”.

romano prodi

Analisi e prospettive

Secondo il professore, stiamo aprendo una fase estremamente pericolosa per tre motivi:

  1. Una possibile escalation del terrorismo: l’Iran, ridotto nella sua capacità di confronto militare diretto, potrebbe fare ricorso alle azioni asimmetriche e ai proxy in Medio Oriente e oltre.
  2. Un rafforzamento interno negli Stati Uniti: l’operazione militare fornisce nuova linfa al nazionalismo e al sostegno interno proprio ora che gli attacchi vengono presentati come un successo clamoroso.
  3. Una reazione globale delle potenze autocratiche: Russia e Cina, unite nella condanna dell’operazione, potrebbero intensificare il loro confronto geopolitico con l’Occidente supportando indirettamente l’Iran.

Prodi avverte che, senza un’intesa formale fra le grandi potenze, l’Iran rimane spoglio di un ruolo negoziale e rischia di diventare terreno di un conflitto prolungato, che attraversa il terrorismo, la cyber-guerra e le guerre per procura.

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