
la base ha votato e ha portato una “piccola rivoluzione” nel partito di Giuseppe Conte. Un “colpo di spugna” sul doppio mandato per il Movimento 5 Stelle. Dopo settimane di discussioni interne e votazioni online, gli iscritti hanno detto sì: niente più vincolo rigido, ora i big potranno tornare a candidarsi.
Assemblea online: quorum superato e regola archiviata
Il verdetto è chiaro: 43.236 voti favorevoli contro 8.196 contrari, con un quorum raggiunto del 51,8%. Con questo risultato, pubblicato ieri sera sul sito del Movimento, i vertici M5S archiviano uno dei pilastri storici del grillismo delle origini: stop alle carriere politiche brevi e all’alternanza forzata.
In pratica, senatori e deputati con due legislature alle spalle potranno di nuovo correre ed essere candidati, non solo per un seggio parlamentare ma anche per ruoli di rilievo a livello locale, come la presidenza di Regione o la carica di sindaco.

Fico verso la Campania, Taverna e Bonafede di nuovo in pista
Tra i principali beneficiari del nuovo corso spicca Roberto Fico: l’ex presidente della Camera, originario di Napoli, è ora candidabile per la guida della Regione Campania. Superato anche lo stop&go (la pausa di una legislatura), Fico ha campo libero per ripresentarsi in prima linea.
Ma Fico non è solo: la porta si riapre anche per altre figure di spicco del Movimento, come Paola Taverna, ex vicepresidente del Senato, e Alfonso Bonafede, già ministro della Giustizia. La regola stabilisce comunque un tetto massimo di tre mandati complessivi, ma con vie alternative: chi ha già fatto due legislature in Parlamento, potrà candidarsi subito a ruoli diversi o tornare a Montecitorio dopo una pausa.
Un nuovo corso, insomma, che segna un ulteriore distacco dal Movimento versione 2009: meno rigidità, più continuità politica e un occhio alle prossime sfide elettorali. E ora tutti guardano a Napoli e alla Campania, dove Fico potrebbe dare filo da torcere ai vecchi avversari di sempre.