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Sport italiano in lutto, addio grande campione! Triste annuncio

Pubblicato: 23/06/2025 14:17
franco testa

Si udì un boato, un’esplosione di gioia che squarciò l’aria di Roma in quel settembre del 1960. Il velodromo era un tripudio di bandiere tricolori, di mani che si levavano al cielo e di voci che si fondevano in un unico, assordante coro. Quattro giovani atleti, quattro cavalieri di un’Italia che rinasceva, avevano appena tagliato il traguardo, scolpendo i loro nomi nella leggenda. L’oro olimpico, quello più prezioso, era loro. Un tempo strepitoso, 4′30″90, a sigillo di un’impresa memorabile, la dimostrazione tangibile che la passione, la dedizione e il lavoro di squadra possono trasformare un sogno in una scintillante realtà.

Quattro anni più tardi, il sipario si alzava su un nuovo scenario, lontano, esotico, affascinante: Tokyo. La posta in gioco era la stessa, il desiderio di ripetersi ancora più forte. E anche se questa volta l’oro sfuggì per un soffio, l’argento luccicava comunque di un bagliore intenso, testimonianza di una costanza, di una tenacia e di un talento fuori dal comune. Due medaglie olimpiche, due capitoli gloriosi di una carriera che ha saputo emozionare, ispirare e lasciare un segno indelebile.

Morto Franco Testa

Il mondo dello sport è in lutto, piange la scomparsa di Franco Testa, un gigante del ciclismo italiano, un uomo che ha saputo incarnare i valori più autentici dello sport. Nato a Padova il 7 febbraio 1938, Franco ci ha lasciati all’età di 87 anni, ma il suo ricordo rimarrà vivo nel cuore di chi lo ha conosciuto e ammirato. Ironico, schietto, con un entusiasmo contagioso, Franco Testa fu uno dei quattro artefici del trionfo olimpico di Roma 1960 nell’inseguimento a squadre su pista, al fianco di Marino Vigna, Luigi Arienti e Mario Vallotto. Fu in quell’occasione che gli azzurri sbaragliarono la Germania in finale, regalando all’Italia un’emozione indescrivibile.

La sua fame di gloria non si placò, e quattro anni più tardi, a Tokyo 1964, sfiorò il bis nella stessa specialità, conquistando una preziosa medaglia d’argento insieme a Vincenzo Mantovani, Carlo Rancati e Luigi Roncaglia. Non solo un campione olimpico, ma anche un argento mondiale a Parigi 1964, ottenuto con Attilio Benfatto e gli stessi Mantovani e Rancati. La sua carriera, costellata di successi e sacrifici, è stata coronata nel 2015 dal Collare d’Oro al merito sportivo, la massima onorificenza dello sport italiano, conferitagli dal CONI per la storica vittoria romana.

Il cordoglio di Giovanni Malagò

Il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, interpretando il profondo cordoglio dell’intero movimento sportivo italiano, ha espresso le più sentite condoglianze alla famiglia di Franco Testa e alla Federazione Ciclistica Italiana. La scomparsa di Franco Testa lascia un vuoto incolmabile, ma il suo spirito, il suo esempio e le sue imprese continueranno a vivere, ispirando le future generazioni di atleti a perseguire i propri sogni con la stessa determinazione e la medesima passione che lo hanno contraddistinto. La sua memoria rimarrà un faro, un monito a non arrendersi mai, a superare i propri limiti e a credere sempre nel potere dello sport di unire, emozionare e lasciare un’eredità eterna.

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Ultimo Aggiornamento: 23/06/2025 14:19

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