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“Unite dalla testa”. Italia, intervento delicatissimo su gemelle siamesi: ora la terribile notizia 

Pubblicato: 23/06/2025 13:56
separazione gemelle intervento

Il caldo abbraccio dell’estate ha portato con sé una storia di speranza e sfida per due piccole vite. Due gemelline siamesi sono arrivate in Italia, portando con sé un legame unico e complesso: una fusione cranio-encefalica.

I loro destini erano intrecciati non solo dai vincoli familiari, ma da una connessione fisica che univa estensivamente le ossa del cranio, i delicati tessuti cerebrali e il complesso sistema vascolare.

L’intervento al San Gerardo di Monza

La loro condizione, di una rarità sconcertante, si manifesta in appena un caso ogni 2,5 milioni di nascite. Dalla metà del secolo scorso, meno di sessanta interventi chirurgici hanno tentato di sciogliere nodi così intricati.

Per le gemelline, l’opportunità si è concretizzata all’ospedale San Gerardo di Monza, dove un’équipe medica multidisciplinare ha affrontato una sfida titanica: un intervento di separazione durato ben 48 ore, un’odissea chirurgica che ha tenuto il mondo con il fiato sospeso. L’obiettivo era ambizioso: donare a ciascuna bambina la possibilità di un’esistenza indipendente.

malore durante intervento di liposuzione

Una delle due gemelle purtroppo non ha superato l’intervento di separazione

L’intervento al San Gerardo di Monza ha rappresentato un’impresa medica di proporzioni epiche, una maratona chirurgica che ha spinto i confini della scienza e della dedizione umana. Purtroppo, una delle due bimbe, la piccola T., non ha superato la fase finale dell’intervento. L’altra gemella, la piccola D., si trova invece ricoverata in terapia intensiva neurologica.

Le sue condizioni, giorno dopo giorno, mostrano progressivi e incoraggianti miglioramenti. L’ospedale ha comunicato che questi progressi le permetteranno, per la prima volta nella sua giovane vita, di intraprendere un percorso verso l’autonomia motoria, un traguardo impensabile fino a poco tempo fa. Questo cammino, seppur lungo e impegnativo, apre a D. le porte di un futuro in cui potrà esplorare il mondo con i propri passi, un futuro di indipendenza che i medici e i suoi cari le augurano di cuore. La strada è ancora in salita, ma ogni piccolo movimento, ogni flebile segnale di ripresa, rappresenta una vittoria in questa straordinaria battaglia per la vita.

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