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“Fanno strage di cani”. Attenzione se ne vedete in casa, pericolose anche per l’uomo: casi in aumento

Pubblicato: 24/06/2025 18:28

Un verme potenzialmente letale, trasportato da ratti e lumache, sta spaventando le autorità sanitarie e i veterinari. Il suo nome scientifico è Angiostrongylus cantonensis, ma è noto anche come “verme polmonare del ratto” o, più di recente, come “lumaca killer”. È responsabile di una forma rara e grave di infezione cerebrale. I casi si stanno moltiplicando e le conseguenze possono essere devastanti, soprattutto per cani e soggetti vulnerabili.

Il parassita, una volta ingerito accidentalmente tramite verdura contaminata o contatto con lumache infette, può raggiungere il cervello, scatenando una violenta reazione immunitaria. In rari casi, può portare a danni neurologici permanenti o alla morte. La minaccia è reale e in crescita, e le autorità locali stanno correndo ai ripari.

L’allarme è stato lanciato in Australia, dove una nuova ricerca condotta dall’Università di Sydney ha rilevato un aumento significativo dei casi nei cani, in particolare nelle zone di Sydney e Brisbane. Secondo i dati, la malattia si sta diffondendo in corrispondenza di forti piogge, che favoriscono la proliferazione di lumache e limacce – ospiti intermedi del parassita.

Negli esseri umani, l’infezione può manifestarsi come meningoencefalite eosinofila, con sintomi come mal di testa, febbre, nausea, vomito, rigidità del collo, dolori alla pelle e, nei casi più gravi, complicanze cerebrali. Nei cani, invece, i segnali sono paralisi improvvisa, incontinenza e comportamenti anomali legati al dolore. Il periodo d’incubazione varia tra una e tre settimane.

Non è il verme in sé a causare il danno, ma la risposta immunitaria che scatena nel cervello, dove il parassita si blocca e viene attaccato con forza dal sistema difensivo dell’organismo”, spiega Phoebe Rivory, ricercatrice dell’università australiana. “È questa reazione a causare i sintomi peggiori, non la semplice presenza del verme”.

Il New South Wales Health ha precisato che la maggior parte delle persone infette non sviluppa sintomi gravi, e molti non ne presentano affatto. Tuttavia, il potenziale rischio resta, soprattutto in aree dove il contatto con animali infetti o alimenti contaminati è più frequente.

Il ciclo di trasmissione inizia con i ratti, che espellono le larve del verme nelle feci. Le lumache e limacce ingeriscono queste larve e diventano veicolo dell’infezione. Il rischio per l’uomo e per i cani aumenta quando vengono ingerite accidentalmente queste lumache o vegetali contaminati. Il parassita non si trasmette da persona a persona.

I ricercatori hanno analizzato 180 campioni veterinari raccolti tra il 2020 e il 2024: 93 i casi confermati, con un picco nel 2022, anno particolarmente piovoso. Le autorità sanitarie raccomandano di lavare accuratamente frutta e verdura, impedire ai cani di ingerire lumache o erba bagnata e evitare il contatto diretto con anfibi o gasteropodi, soprattutto dopo la pioggia. Una malattia ancora rara, ma che merita attenzione crescente.

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