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“I am Giorgia”, il libro della premier Meloni arriva negli Usa: la prefazione è firmata da Donald Trump jr

Pubblicato: 24/06/2025 10:31
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L’autobiografia di Giorgia Meloni conquista anche il pubblico americano. La versione in lingua inglese del suo libro, intitolata “I am Giorgia”, è da pochi giorni disponibile nelle librerie statunitensi, accompagnata da una prefazione firmata da Donald Trump Jr, primogenito dell’ex presidente degli Stati Uniti. Un endorsement politico che rafforza l’asse tra la destra italiana e quella americana, saldando simbolicamente le affinità tra due leader spesso accomunati da retoriche sovraniste e scelte identitarie.

Trump Jr elogia Meloni come simbolo del cambiamento

Nella prefazione al libro, Donald Trump Jr non nasconde la propria ammirazione per la premier italiana, descrivendola come una figura di rottura nel panorama politico europeo. “Pochissime persone nella politica odierna possono onestamente affermare che la loro elezione abbia rappresentato un cambiamento radicale nella loro nazione”, scrive il figlio del tycoon americano, secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera.

In questo ristretto elenco, secondo Trump Jr, rientra appieno Giorgia Meloni, capace – a suo dire – di imprimere una trasformazione profonda e duratura alla politica italiana, proprio come suo padre avrebbe fatto negli Stati Uniti. Un paragone carico di significato, che colloca Meloni nel pantheon dei leader conservatori capaci di sovvertire gli equilibri tradizionali delle rispettive democrazie.

La narrazione di una leader che parte “dal basso”

La prefazione di Trump Jr insiste anche sull’origine popolare di Giorgia Meloni, tratteggiando un profilo biografico che valorizza l’umiltà delle sue radici. “Molto prima di guidare l’Italia – scrive – Meloni era una giovane donna della classe operaia, con un profondo amore e una visione per la sua nazione”.

Questa narrazione si inserisce nella strategia comune a molte destre globali: raccontare i propri leader come espressione diretta del popolo, in contrapposizione alle cosiddette élite politiche, culturali ed economiche. Una leader, dunque, che ha saputo sfidare il globalismo, difendere i confini nazionali e parlare il linguaggio della gente comune, incarnando un’idea di politica fondata su coraggio, chiarezza e identità.

“I am Giorgia” come manifesto della rivoluzione conservatrice

Il senso politico di questo progetto editoriale emerge in modo esplicito nella chiusa della prefazione, che Trump Jr dedica a chi voglia comprendere le coordinate della nuova destra globale: “Se volete comprendere la rivoluzione conservatrice mondiale, leggete questo libro”.

Una dichiarazione d’intenti che riconosce nell’autobiografia di Giorgia Meloni un testo programmatico, capace di orientare il pensiero e l’azione di una galassia internazionale fatta di movimenti sovranisti, partiti nazionalisti e correnti conservatrici. “I am Giorgia”, già divenuto simbolo identitario nel panorama politico italiano, punta ora a giocare un ruolo anche sul palcoscenico internazionale, a partire proprio dagli Stati Uniti.

L’Italia come laboratorio della nuova destra

L’uscita del libro in inglese, con un testimonial d’eccezione come Trump Jr, rappresenta un nuovo tassello nella internazionalizzazione del profilo politico di Giorgia Meloni. La presidente del Consiglio non solo guida il primo esecutivo italiano a trazione interamente conservatrice, ma si propone come modello esportabile per le destre che, in diversi paesi, cercano un’alternativa all’establishment progressista.

Il successo del libro, già venduto in migliaia di copie nella sua edizione originale, potrà ora misurarsi con un pubblico più vasto e sensibile a certi temi: sovranità, identità nazionale, difesa dei confini, critica all’élite globalista. La strategia narrativa di Meloni sembra funzionare anche oltreconfine, confermando la sua centralità nella geografia politica della destra globale.

In un’epoca in cui i leader politici sono sempre più chiamati a costruire il proprio brand personale, “I am Giorgia” diventa così non solo un racconto autobiografico, ma anche un manifesto ideologico. E con la benedizione di Donald Trump Jr, il messaggio assume toni ancora più netti: la sfida al sistema non conosce frontiere.

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