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Garlasco, colpo di scena sull’impronta: l’annuncio degli avvocati di Stasi sulla traccia 10

Pubblicato: 24/06/2025 12:53
Garlasco Incidente Probatorio

Indagini sul delitto di Garlasco: a diciassette anni dall’omicidio di Chiara Poggi, emergono nuovi dettagli che rinnovano vecchi interrogativi. La procura di Pavia concentra ora le sue attenzioni su un reperto finora trascurato: l’impronta sporca lasciata presumibilmente dall’assassino sullo stipite del portone d’ingresso. Questo dettaglio, sia fisico che simbolico, potrebbe rappresentare una svolta nel caso, essendo stato forse sottovalutato nelle precedenti indagini.

Un nuovo focus sulle prove: la “traccia 10” è al centro delle analisi forensi nell’ambito della nuova inchiesta, che vede Andrea Sempio indagato per omicidio in concorso. I test eseguiti finora non hanno dato esiti conclusivi. Esperti del gip Denise Albani e di Domenico Marchigiani hanno eseguito una ricerca di sangue sul materiale residuo dell’impronta, ma il risultato è stato negativo.

La difesa di Stasi rilancia: gli avvocati di Alberto Stasi, unico condannato per il delitto del 13 agosto 2007, hanno chiesto un’ulteriore analisi della traccia 10, affidandosi al biologo Ugo Ricci. Hanno proposto il test Obti per la rilevazione di sangue umano e una verifica incrociata con altre metodologie per individuare frammenti minimi di Dna. Hanno inoltre richiesto di non distruggere i tamponi utilizzati, per consentire future controanalisi.

Prossime udienze e nuove scoperte: la prossima udienza è fissata per il 4 luglio, quando si discuterà se procedere con i nuovi accertamenti. Intanto, la difesa di Stasi ha chiesto copia completa dei file genetici eseguiti finora. Gli esperti stanno anche analizzando i rifiuti domestici trovati nella villetta di via Pascoli, mai esaminati prima. Tra questi, un capello con bulbo trovato accanto a vasetti di Fruttolo e una confezione di Estathé, potrebbe fornire un’importante identificazione genetica.

Un capello che potrebbe cambiare tutto: il capello potrebbe appartenere a Sempio, il cui profilo genetico sembra compatibile con quello dell’“Ignoto 1”, trovato sotto le unghie della vittima. Se confermato, potrebbe avere un impatto significativo. Tuttavia, il Dna verrà comparato anche con altri soggetti per escludere ogni coinvolgimento. Questa scoperta si oppone ai capelli biondi trovati sulla scena del crimine, privi di bulbo, che non diedero esiti certi. Ora, anche un singolo capello potrebbe riscrivere la storia di questo caso ancora irrisolto.

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