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“Osceno, vergogna”. Alla manifestazione spunta la maglia di Barbie delle BR: Meloni furibonda

Pubblicato: 24/06/2025 18:41

Ha scelto di partecipare a una manifestazione studentesca indossando una maglietta provocatoria: raffigurava Barbie con il logo delle Brigate Rosse, la celebre stella a cinque punte, e una serie di simboli legati al rapimento e all’uccisione di Aldo Moro. Sulla T-shirt, anche l’immagine della Renault 4 rossa, una pistola, un piede di porco, un passamontagna e persino il disegno stilizzato del presidente Moro con in mano “la Repubblica”, come nella foto scattata dalle BR durante il sequestro. A indossarla, Agnese Tumicelli, presidente del Consiglio studentesco dell’Università di Trento e componente del Cda dell’ateneo. La foto, pubblicata su Instagram, ha immediatamente scatenato polemiche.

La reazione politica non si è fatta attendere. Il deputato di Fratelli d’Italia, Alessandro Urzì, ha parlato di “pericoloso riaffiorare della simbologia brigatista”, criticando il fatto che simili immagini vengano diffuse da soggetti interni all’università. “Stiamo portando il caso all’attenzione dei ministeri dell’Interno e dell’Università. Non può essere ignorato”, ha detto, denunciando il legame con “un’organizzazione studentesca di sinistra accreditata” all’interno dell’ateneo trentino.

Al centro della bufera anche il canale da cui la maglietta sembra provenire: Innioranza, un sito satirico che vende gadget provocatori. Tra i prodotti: felpe con loghi modificati (“Patatonia“), magliette con scritte irriverenti (“Dio perdona Amanda Knox“, “Acab Amami Come Ameresti Bambie“) e t-shirt con personaggi della cultura pop rivisitati in chiave dissacrante. Sotto la maglietta Barbie BR, il sito pubblica una descrizione a metà tra l’ironia e l’ambiguità, in cui si parla della militanza fittizia di Barbie nelle Brigate Rosse e si fanno riferimenti controversi anche al governo attuale.

Le spiegazioni offerte, però, non hanno convinto i rappresentanti istituzionali. “Si tratta di una scandalosa apologia del terrorismo“, ha dichiarato ancora Urzì. “Il fatto che una componente del CdA dell’università indossi e promuova queste immagini è intollerabile. Serve una presa di posizione chiara da parte del rettore e dell’intera comunità accademica“.

Il contesto storico non fa che aggravare la situazione: le Brigate Rosse nacquero proprio a Trento, fondate da Renato Curcio e Mara Cagol, entrambi legati all’ambiente universitario. La scelta di indossare una maglietta simile proprio in quell’ateneo ha un peso simbolico che, secondo i critici, non può essere sottovalutato.

Tumicelli, nei giorni scorsi, era anche stata tra le prime firmatarie di una petizione per revocare l’accreditamento di Azione Universitaria, organizzazione studentesca di centrodestra. Per Fratelli d’Italia, l’episodio dimostra un doppio standard e un clima “inquietante” all’interno dell’università.

Intanto, la polemica monta anche sui social e nell’ambiente accademico, mentre si attendono le eventuali decisioni del rettore e dell’Ateneo. Non si esclude che l’episodio possa portare a conseguenze disciplinari nei confronti della studentessa e a un più ampio dibattito nazionale su libertà d’espressione, limiti dell’ironia e memoria storica.

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