Vai al contenuto

Francesco morto a 15 anni sul monopattino, la madre: “Non ho più lacrime, voglio giustizia”

Pubblicato: 24/06/2025 11:18
Torino madre Francesco morto monopattino

Una giornata come tante, fatta di piccole attenzioni, abitudini familiari, affetto silenzioso. Una madre stanca, un figlio che la invita a riposare, un bacio, un abbraccio. E poi l’uscita con il monopattino, un giro qualunque che si trasforma in una tragedia. La vita, da quel momento, diventa irreversibile. Il tempo si divide in due: prima e dopo.
Leggi anche: Morto a 15 anni sul monopattino: investito da un’auto

La tragedia di Francesco Arauco

È morto così Francesco Arauco, 15 anni, travolto in corso Venezia mentre era sul suo monopattino. Un ragazzo con la vita davanti, spezzata in un pomeriggio di giugno che nessuno potrà dimenticare. A piangerlo c’è Jenny, sua madre, che non si dà pace: «Ho pianto così tanto da non avere più lacrime. Ora voglio solo giustizia: quell’uomo mi ha portato via mio figlio». A sostenerla, in quell’abisso di dolore, c’è Dennis, il più grande dei suoi tre figli.

L’ultimo saluto prima del silenzio

Quel giorno Francesco era uscito per una passeggiata. «Mi ha detto: “Mammina, riposati. So che cucini e questa sera mangeremo tanto”», racconta la madre al Corriere. Un saluto tenero, due baci, un abbraccio forte. Gesti semplici, che oggi pesano come macigni. «Forse avrei dovuto impedirgli di uscire, forse era destino», sussurra Jenny, con la voce spezzata.

Un ragazzo pieno di sogni

Franci, come lo chiamavano tutti, era un ragazzo speciale. Gentile, premuroso, sempre attento alla sua famiglia. «Quando mi vedeva stanca, mi diceva “riposati mammina” e faceva la spesa al posto mio. Se mi facevano male i piedi, me li lavava. Si prendeva cura delle piante, della casa, della sorellina Alessandra». Con lei condivideva la stanza e infinite risate: erano inseparabili.

Una vita normale, con grandi speranze

Frequentava la seconda superiore all’Istituto Maria Ausiliatrice, dove era stimato da professori e compagni. «Era sempre puntuale», ricordano gli insegnanti, increduli di fronte alla notizia. Ma Francesco Arauco non era solo un bravo studente: aveva mille passioni e il cuore pieno di sogni. Sognava di diventare pizzaiolo, e preparava pizze per tutta la famiglia. Si cimentava anche nella pasticceria, e impastava il pane come un piccolo fornaio in erba.

La passione per la musica e il calcio

Il suo sogno più grande era diventare rapper. Amava Sfera Ebbasta, e aveva assistito a un concerto a San Siro. E poi il calcio, la grande passione di ogni giorno: usciva sempre con il pallone sotto braccio, tifoso del Real Madrid e devoto a Cristiano Ronaldo, tanto da fare colazione ogni mattina con la sua tazza dedicata al campione. Ultimamente si era affezionato anche a Lamine Yamal.

cade dal monopattino, 13enne in coma

Occhiali da sole e sogni lontani

Collezionava occhiali da sole, da indossare al mare, pensando all’estate che stava per arrivare. Sognava di visitare il Perù e magari un giorno andarci a vivere. Amava gli animali e desiderava tanto avere un cane o un gatto, con una predilezione per i pitbull. Tutti sogni semplici, pieni di vita, che oggi restano solo parole nel ricordo di chi lo amava.

Un dolore che chiede giustizia

Jenny ora vive nel vuoto. Continua a ripetere che Francesco potrebbe rientrare da un momento all’altro. Ogni stanza, ogni oggetto, ogni silenzio le parla di lui. «Mi manca troppo. Penso che possa ancora tornare». Ma dietro la disperazione, cresce una richiesta chiara, ferma, che diventa necessità: giustizia. Per un ragazzo di 15 anni che non tornerà più, per una madre che ha visto la sua vita spezzarsi in un attimo, per un nome in più in una lista che non dovrebbe più crescere.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure