
In questi giorni concitati, che hanno visto la sinistra andare all’attacco di Giorgia Meloni in Senato sulla guerra con forti accuse alla premier e all’operato del centrodestra, c’è un caso che rischia di scuotere l’opposizione. Con un big che si trova a fare i conti con il rischio di perdere clamorosamente la poltrona, con tutto quello che potrebbe conseguirne in termini di tensioni interne e tra i partiti. Uno scenario a sorpresa che ha iniziato a delinearsi proprio in queste ore.
Una verifica elettorale destinata a scuotere gli equilibri interni di Alleanza Verdi e Sinistra (AVS). Elisabetta Piccolotti, deputata e figura di primo piano del gruppo – oltre che moglie di Nicola Fratoianni – rischia seriamente di perdere il proprio seggio alla Camera dei Deputati. Il motivo risiede in una relazione ufficiale trasmessa alla Giunta delle elezioni di Montecitorio, secondo cui AVS avrebbe effettivamente diritto a un solo seggio nel territorio pugliese, ma in un collegio differente da quello in cui Piccolotti è stata proclamata eletta.
I verbali contestano la proclamazione
La circoscrizione in questione è la Puglia 04, dove la deputata è risultata vincente nelle elezioni del 2022. Tuttavia, un’analisi aggiornata dei verbali elettorali mette in dubbio l’esattezza del conteggio che ha portato alla sua proclamazione. La discrepanza riguarda una differenza di voti che, se confermata, modificherebbe la distribuzione del seggio spettante alla lista AVS in Puglia, assegnandolo invece a un collegio limitrofo.
Una questione tecnica, ma dalle ricadute politiche enormi. La Giunta, dopo aver ultimato nel marzo 2025 la revisione dei collegi uninominali, ha iniziato l’esame dei ricorsi sui plurinominali, tra cui quello relativo proprio alla posizione di Piccolotti.

In ballo il seggio, non solo per Piccolotti
Il suo caso non è isolato. Altri due ricorsi, tra i 29 esaminati in questa fase, sono oggetto di approfondimenti istruttori: quello di Marcello Lanotte (Forza Italia), che contesta l’assegnazione del seggio a Vito De Palma nella stessa regione, e quello di Irene Gori (Fratelli d’Italia), contraria alla proclamazione di Francesco Michelotti in Toscana. Per altri due parlamentari meloniani, Ylenja Lucaselli e Gianluca Vinci, la Giunta si limita a verificare l’esattezza del collegio d’elezione, senza ipotizzare al momento un rischio di decadenza.
La situazione più critica, però, rimane quella della deputata AVS, per la quale si profila una istruttoria formale, che dovrebbe essere avviata già nella prossima settimana. Se i rilievi verranno confermati, il posto alla Camera verrà revocato a Piccolotti per essere assegnato ad Aboubakar Soumahoro, inizialmente eletto con AVS ma passato nel 2023 al Gruppo misto.
Aboubakar Soumahoro pronto a rientrare
La possibile uscita di scena di Piccolotti potrebbe coincidere con il rientro a Montecitorio di Soumahoro, il cui percorso politico all’interno dell’alleanza rossoverde si era interrotto in seguito a forti polemiche, culminate con il passaggio al Gruppo misto. Per AVS si tratterebbe di una perdita politica significativa, non solo per il peso parlamentare ma anche per l’immagine di una compagine che, fino a oggi, ha cercato di presentarsi come compatta e coerente.

Prospettive e tensioni interne
L’eventuale decadenza di Piccolotti potrebbe innescare frizioni interne nel gruppo parlamentare AVS, già alle prese con il difficile equilibrio tra le anime ambientaliste e quelle socialiste. La posizione di Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana e compagno della deputata, potrebbe trovarsi sotto osservazione, soprattutto in relazione alla gestione delle alleanze e delle candidature nelle ultime elezioni politiche.
In attesa dell’istruttoria definitiva da parte della Giunta, resta forte la sensazione che il sistema di assegnazione dei seggi nei plurinominali, spesso sottovalutato rispetto all’uninominale, sia in realtà terreno fertile per contese complesse e potenzialmente destabilizzanti. E la vicenda di Elisabetta Piccolotti rischia di diventare il caso simbolo di queste criticità.