“La Nato sarà forte. E sull’articolo 5 saremo con i nostri alleati.” Con queste parole, pronunciate accanto al premier olandese Mark Rutte, il presidente americano Donald Trump ha voluto rassicurare pubblicamente gli alleati all’apertura del vertice Nato all’Aia. Il capo della Casa Bianca ha insistito sull’importanza del momento: “Oggi prenderemo decisioni importanti“, ha detto, lanciando un messaggio di unità e determinazione alla vigilia di incontri decisivi per il futuro dell’Alleanza atlantica.
Il programma nucleare iraniano “è andato, per anni” e l’attacco portato ai siti in Iran dagli Usa “ha posto fine alla guerra” tra Israele e Teheran, ha aggiunto Trump. “Non penso che lo faranno ancora – ha detto – penso che sia finita. Sono passati attraverso l’inferno e penso che l’ultima cosa che vogliono fare è arricchire” l’uranio. “Non voglio usare l’esempio di Nagasaki“, ma l’attacco americano “ha posto fine alla guerra”. “E’ andato per anni – continua – il sito (probabilmente quello di Fordow, principale obiettivo dei B2 decollati dal Missouri, ndr) è collassato, nessuno può andare a vedere perché è collassato. Non si può andare a vedere una stanza piena di roccia. E’ stato un colpo incredibile, portato a termine da incredibili piloti”, aggiunge, per poi passare ad insultare alcuni media statunitensi, come la Cnn, per come hanno trattato la vicenda.
L’intervento di Trump è stato accolto con attenzione dai partner europei, alcuni dei quali negli scorsi mesi avevano espresso timori per le sue posizioni passate sull’efficacia e sul ruolo della Nato. Oggi, però, il presidente americano ha ribadito l’impegno degli Stati Uniti nel difendere gli alleati, in particolare nel quadro dell’articolo 5, che sancisce il principio di difesa collettiva.
In parallelo, cresce l’attesa per l’incontro bilaterale tra Trump e Volodymyr Zelensky. Il presidente ucraino vedrà oggi il suo omologo americano a margine del vertice. Lo ha confermato una fonte della presidenza ucraina all’Afp, spiegando che è previsto un breve scambio di dichiarazioni pubbliche prima del colloquio, che dovrebbe iniziare alle 12:30. Si tratterà del primo faccia a faccia tra i due leader da quando Trump è tornato al centro della scena politica internazionale.
Tra i leader europei si fa strada l’idea che l’Europa debba assumersi maggiori responsabilità all’interno della Nato. Il cancelliere tedesco Friedrich Merz è stato netto: “Le decisioni che prendiamo non sono un favore a nessuno, ma derivano dalla nostra convinzione che anche la componente europea dell’Alleanza debba fare di più per garantire la difesa comune”.
Un concetto condiviso anche dal premier ungherese Viktor Orbán, che ha sottolineato la necessità di “rivedere i criteri di calcolo dei bilanci difensivi” se si vuole davvero raggiungere l’obiettivo del 5% del Pil per la difesa. “La Russia non rappresenta una minaccia reale per la Nato — ha aggiunto Orbán —, la nostra sfida più grande oggi è la mancanza di competitività.”
Sul tema del 5%, l’Italia ha ottenuto margini di flessibilità. Lo ha spiegato il ministro degli Esteri Antonio Tajani: “Non era realistico rispettare i tempi originari, ed è stato riconosciuto. L’obiettivo resta, ma le tappe possono essere adattate. La Spagna dovrà rispettare le regole come tutti, ma ciò che conta sono i fatti, non le dichiarazioni”.
Il vertice di L’Aia si annuncia quindi come un momento chiave per ridefinire gli equilibri interni alla Nato. Con il ritorno di Trump protagonista e l’Europa chiamata a rafforzare il proprio ruolo, il summit potrebbe segnare una nuova fase nella strategia dell’Alleanza, in un contesto globale sempre più complesso.