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“Come un cane”. Alvaro Vitali, il drammatico racconto dell’amico: “È morto così, terribile”

Pubblicato: 26/06/2025 08:42
Alvaro Vitali morto gradini

Ci sono storie che sembrano voler passare in silenzio, vite che scorrono per decenni sotto i riflettori e poi si chiudono nel buio di una stanza d’ospedale o nei gradini di un portone che non si riesce a salire. A volte, la fine di un uomo pubblico non è accompagnata da fanfare, ma da sguardi bassi, promesse sussurrate e dolore che non fa notizia. La solitudine, quando arriva, si insinua lentamente, anche accanto a chi ha fatto ridere intere generazioni. È la fine che non ci si aspetta, che arriva all’improvviso, mentre si pensa ancora a un domani possibile, a un ritorno a casa, a un premio che forse verrà.
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Il dolore nascosto dietro la maschera

Anche i volti più iconici della commedia italiana, quelli che per anni hanno strappato sorrisi al pubblico, hanno una parte che resta nascosta. Dolori familiari, crisi personali, amicizie che si fanno rare, e una malattia che spezza le energie, più della fama perduta. Quando la realtà supera il copione, non ci sono battute che tengano. Restano i gesti quotidiani, le visite degli amici veri, e la certezza che qualcosa stia cambiando, forse per sempre.

L’addio ad Alvaro Vitali: gli ultimi giorni prima della morte

Alvaro Vitali, 75 anni, è morto dopo aver lasciato l’ospedale dove era ricoverato da due settimane. A raccontare gli ultimi momenti dell’attore è Claudio Di Napoli, regista e amico di lunga data, che ha voluto testimoniare il dolore e la solitudine vissuti da Vitali nei suoi ultimi giorni. L’attore, simbolo eterno del personaggio di Pierino, voleva solo tornare a casa. Era stanco, provato sia fisicamente che emotivamente. Ogni giorno ripeteva che avrebbe firmato per uscire e lo ha fatto davvero.

Dopo essere stato dimesso, è stato accompagnato a Fiumicino per un pranzo, poi dal barbiere, e infine verso la sua abitazione. Ma non ce l’ha fatta a entrare: si è sentito male sui gradini di casa e si è accasciato. Nonostante l’arrivo immediato dei soccorsi, Alvaro Vitali è morto tra le braccia di un amico, Manolo, che da tempo lo assisteva.

Il peso della crisi con la moglie Stefania Corona

Negli ultimi tempi, l’attore stava vivendo una profonda crisi coniugale con la moglie, Stefania Corona. La rottura, resa pubblica proprio poche ore prima della sua morte, ha segnato duramente il suo stato d’animo. Di Napoli racconta di averlo visto piangere spesso durante le visite serali in ospedale. Soffriva, si sentiva abbandonato, incompreso. L’idea di tornare a vivere nella casa condivisa con Stefania e il suo nuovo compagno lo metteva a disagio, ma rifiutava qualsiasi alternativa, anche l’ipotesi di trasferirsi dal figlio a Vercelli.

Era una situazione complicata, eppure nessuno si aspettava un epilogo così tragico. Gli amici avevano provato a proporgli soluzioni, un appoggio, un sostegno. Ma lui sembrava voler rimanere aggrappato a quel poco che restava della sua vecchia vita.

Il silenzio del mondo del cinema

Durante il ricovero in ospedale, Alvaro Vitali non ha ricevuto visite da parte dei colleghi del mondo del cinema. Accanto a lui sono rimasti solo pochi amici: quelli del teatro, Stefania, Manolo, e lo stesso Di Napoli. Una solitudine pesante, considerato quanto l’attore avesse dato alla commedia italiana. Nessuno dei grandi nomi con cui aveva lavorato negli anni si è fatto vedere. Un’assenza che oggi pesa ancora di più, mentre si fa il conto di ciò che resta.

Le tre ultime richieste: targa, via e un premio alla carriera

Nella sua ultima conversazione con Di Napoli, Alvaro Vitali ha affidato tre promesse all’amico. La prima era che fosse apposta una targa commemorativa sul palazzo di Trastevere in cui abitava. La seconda, che il Comune di Roma gli dedicasse una via. La terza, forse la più toccante, riguardava il riconoscimento artistico: desiderava che gli fosse assegnato un premio alla carriera, anche postumo, perché nella sua lunga carriera non aveva mai calcato un red carpet.

Di Napoli aveva risposto con una battuta, cercando di alleggerire il momento. Pensava ci sarebbe stato tempo per tutto. Invece, il tempo si è fermato all’improvviso, lasciando solo il vuoto e la responsabilità di mantenere quelle promesse.

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