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Casa Bianca, arriva la decisione sui dazi. Cosa succede

Pubblicato: 26/06/2025 21:02
dazi usa

Le relazioni commerciali tra gli Stati Uniti e l’Europa sono nuovamente in bilico, dominate dall’ombra dei dazi. Non si tratta di una questione astratta, bensì di un elemento concreto che minaccia di ridefinire gli scambi transatlantici e di impattare direttamente le imprese e i consumatori su entrambe le sponde dell’Atlantico. La sospensione dei dazi è solo l’ultimo capitolo di una saga che ha visto continui rinvii e una costante incertezza.

Questa situazione mette in luce la volatilità della politica commerciale e il ruolo preminente del Presidente Donald Trump nelle decisioni che riguardano miliardi di euro di scambi. In un contesto globale già complesso, l’imposizione o meno di queste tariffe rappresenta un fattore cruciale per la competitività delle aziende e per la stabilità economica generale.

Una serie di rinvii e la costante minaccia di balzelli

La questione dei dazi ha radici più profonde, risalendo all’annuncio di Trump in occasione del Liberation Day di febbraio, quando aveva preannunciato l’imposizione di nuove tariffe doganali. Da allora, tuttavia, l’entrata in vigore di queste misure è stata più volte posticipata. Inizialmente congelate all’inizio di giugno a seguito di una telefonata tra la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e Donald Trump, le tariffe rischiavano di gravare pesantemente sulle merci europee, con balzelli che potevano arrivare fino al 50%. Questa costante minaccia ha mantenuto in stato di allerta le economie europee, già alle prese con diverse sfide.

La sospensione dei dazi, che doveva scadere il 9 luglio e che ora la Casa Bianca, tramite la portavoce Karoline Leavitt, definisce “non determinante”. Questa dichiarazione, rilasciata dalla portavoce Karoline Leavitt, getta nuova incertezza su una questione già di per sé complessa e sottolinea come la decisione finale spetti esclusivamente al Presidente Donald Trump.

Le aspettative europee e le proposte sul tavolo

L’Europa, con i suoi capi di governo riuniti proprio in questi giorni, attendeva con ansia una contro-proposta di accordo dagli Stati Uniti. L’obiettivo primario di Ursula von der Leyen era ambizioso: ridurre a zero i dazi reciproci. Un traguardo che, alla luce delle recenti dichiarazioni e della posizione statunitense, appare sempre più arduo da raggiungere.

In questo contesto di incertezza, è emersa la posizione della Presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni. In occasione del vertice NATO dell’Aia, Meloni aveva aperto a un possibile accordo con tariffe al 10%, definendo tale misura “non particolarmente impattante”. Questa proposta, seppur rappresentando un compromesso rispetto all’obiettivo di dazi zero, potrebbe essere una via per scongiurare scenari peggiori e mantenere aperte le linee di comunicazione e negoziazione.

Le implicazioni di una decisione presidenziale

La dichiarazione di Karoline Leavitt, che sottolinea come la decisione finale spetti al Presidente, evidenzia la centralità della figura di Donald Trump in questa delicata partita commerciale. Ogni sua mossa, ogni sua dichiarazione, avrà un impatto significativo sulle economie transatlantiche. La proroga della scadenza, sebbene offra un temporaneo respiro, non elimina l’incertezza, ma la prolunga, lasciando imprese e governi in uno stato di attesa. La possibilità di un’escalation commerciale rimane una minaccia concreta, con conseguenze potenzialmente negative per la crescita economica globale.

Prossimi passi e scenari possibili

Le prossime settimane saranno cruciali per definire il futuro delle relazioni commerciali tra Stati Uniti ed Europa. Sebbene la scadenza del 9 luglio non sia più da considerarsi “determinante”, la questione dei dazi rimane prioritaria. Si attendono ulteriori sviluppi dalle discussioni in corso, sia a livello diplomatico che politico. Sarà interessante osservare se la proposta italiana di tariffe al 10% potrà trovare terreno fertile per un accordo, o se la posizione statunitense tenderà a irrigidirsi, portando a una nuova fase di tensioni commerciali.

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Ultimo Aggiornamento: 26/06/2025 21:03

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