
Leva militare obbligatoria: un ritorno al passato o una necessità del presente? In Germania, il dibattito si riaccende con forza. Il ministro della Difesa Boris Pistorius ha annunciato l’intenzione di presentare un disegno di legge dopo l’estate, che potrebbe riportare la coscrizione obbligatoria. La prima opzione resta puntare sui volontari, ma se non bastassero, la leva tornerebbe a pieno titolo. Questo passo potrebbe allineare Berlino con altri Paesi europei, specialmente quelli sul confine orientale.
Germania: più soldati, più spese
Il governo tedesco ha dato il via a un riarmo strutturale, con un piano da 500 miliardi di euro per potenziare le forze armate, in linea con gli standard NATO. L’obiettivo principale? Rafforzare la capacità di risposta alla minaccia russa. Al momento, l’esercito conta circa 180mila unità, ma Berlino mira ad aumentare il numero e le capacità delle sue forze.

Il nuovo modello di leva
Il disegno di legge prevede due fasi:
- Chiamata dei volontari: ogni 18enne riceverebbe un questionario per valutare la disponibilità e l’idoneità fisica al servizio. Verrebbero poi effettuate valutazioni mediche sui candidati.
- Coscrizione obbligatoria: se i volontari non fossero sufficienti, si passerebbe alla leva obbligatoria. Attualmente, la legge tedesca permette l’arruolamento solo degli uomini, e per includere le donne sarebbe necessaria una modifica costituzionale con una maggioranza dei due terzi in Parlamento.
E l’Europa? Come si muovono gli altri Paesi?

Il panorama europeo: tra obblighi e scelte
In Europa, il servizio militare obbligatorio è ancora vivo in molti Paesi:
- Finlandia, Lituania, Lettonia, Estonia: la coscrizione è la norma;
- Norvegia e Svezia: adottano un sistema selettivo basato su criteri di idoneità;
- Grecia e Cipro: mantengono la leva classica;
- Polonia: ha abolito la leva ma conserva una vasta rete di riservisti.
In Francia, si sperimenta un “servizio nazionale universale” di un mese, mentre in Spagna la leva è assente.

L’Italia tra proposte e realtà
In Italia, la Lega ha più volte proposto di reintrodurre la leva obbligatoria, ma il ministro della Difesa Guido Crosetto ha sempre ribadito che l’esercito ha bisogno di professionisti addestrati, non di reclute occasionali. Al momento, nessuna proposta è stata accolta dal governo Meloni. La strategia italiana rimane quella dei volontari, con l’idea di richiamare fino a 10mila riservisti in caso di emergenza. Un sondaggio recente ha rivelato che il 44% dei 18enni italiani si dichiara disposto ad arruolarsi in caso di emergenza, mentre la maggioranza direbbe di no.