Lorenzo Balboni, un ragazzo di 22 anni residente a Podenzano, in provincia di Piacenza, è morto circa tre settimane fa durante una vacanza in Slovenia. Il giovane era in compagnia di un amico quando è stato colpito da una grave intossicazione alimentare, secondo quanto emerso dall’autopsia effettuata presso l’ospedale di Lubiana. Tuttavia, la causa del decesso ufficialmente riportata sul certificato di morte è stata dichiarata “ignota”. Questo ha sollevato preoccupazioni tra la famiglia e la fidanzata di Lorenzo, che non sono riusciti ad accettare la versione ufficiale.
I segni preoccupanti e il mistero del decesso
La tragedia è avvenuta il 2 giugno. Dopo una giornata di svago, Lorenzo e l’amico sono tornati in hotel. Secondo quanto riferito dalla fidanzata alla polizia, quella stessa sera il giovane ha cominciato ad accusare febbre alta e forti dolori addominali. La mattina seguente, verso le 5, la fidanzata lo ha trovato morto nella sua camera. Non avendo mangiato nulla di diverso dal compagno, ad eccezione di un hamburger con carne e bacon, la ragazza ha sollevato dubbi riguardo alla causa della morte.
I medici inizialmente avevano ipotizzato che Lorenzo fosse stato vittima di un’intossicazione alimentare, che avrebbe potuto provocare un’emorragia interna. L’autopsia ha confermato questa ipotesi, ma la famiglia e la fidanzata non sono convinti. Lo zio di Lorenzo ha dichiarato: “Non possiamo accettare che Lorenzo sia morto per causa ignota. È assurdo, chiediamo risposte”.
Il coinvolgimento delle autorità italiane
Preoccupati per le circostanze della morte, la famiglia e la fidanzata di Lorenzo hanno contattato un avvocato, Maria Letizia Pellacani, e interpellato lo studio legale della senatrice Giulia Bongiorno, con l’aiuto della collega Elena Murelli, anch’essa originaria di Podenzano. La Farnesina è stata avvisata e si sta occupando del caso per cercare di fare luce sulla morte del giovane.
Il corpo ancora non sepolto
A distanza di 24 giorni dalla morte, il corpo di Lorenzo non è stato ancora sepolto. Attualmente si trova in una cella a temperatura controllata presso la camera mortuaria del cimitero di Piacenza. Lo zio ha dichiarato: “Ogni volta che passo in via Caorsana ho un nodo in gola, ma finché non abbiamo risposte, la sepoltura non è possibile. Speriamo di poter riavere la possibilità di una nuova autopsia”. Il funerale si è svolto il 8 giugno a Podenzano, dove la comunità si è stretta attorno ai familiari in un momento di dolore e incertezze.