
Il clima politico italiano si mantiene sostanzialmente stabile, ma i dati raccolti dalla Supermedia Agi/Youtrend indicano spostamenti significativi sotto traccia. Dopo la vivacità delle Europee e delle Comunali, il quadro torna a raffreddarsi, con effetti visibili soprattutto nelle forze d’opposizione. Il centrodestra si conferma solido, mentre centrosinistra e centristi mostrano segni di fatica o stagnazione.
Fratelli d’Italia si consolida, Pd rallenta
Fratelli d’Italia conferma la sua centralità nello scenario politico con un 30,3%, il secondo miglior risultato dall’appuntamento elettorale europeo del 2024. Un dato che certifica il radicamento del partito guidato da Giorgia Meloni, capace di mantenere una base elettorale ampia anche in assenza di grandi scossoni.
In calo invece il Partito Democratico, che dopo la spinta delle amministrative e del referendum torna a 22,6% (-0,4). Una flessione non così piccola, che segnala la difficoltà di mantenere alta la mobilitazione sul lungo periodo. Elly Schlein, dopo un giugno di visibilità, dovrà lavorare per evitare un ritorno alla fase di stagnazione che ha caratterizzato il suo avvio di segreteria.

I centristi arrancano, M5S fermo
Nel campo centrista, Italia Viva registra una flessione netta (-0,4), fermandosi al 2,1%, mentre Azione risale al 3,5% con un +0,4. Il cosiddetto “Terzo polo” resta stabile al 5,6%, ma appare sempre più un’aggregazione senza slancio, frammentata e incapace di parlare a un elettorato più ampio.
Il Movimento 5 Stelle resta inchiodato al 12,2%, senza variazioni. Il partito di Giuseppe Conte non perde terreno, ma non riesce a intercettare nuovi consensi, né a ritagliarsi una leadership nel campo progressista. Una condizione di equilibrio precario.
Coalizioni: centrodestra avanti
Il centrodestra unito (FdI, Lega, Forza Italia e Noi Moderati) cresce di due decimi, salendo al 48,7%. Nel dettaglio: FI al 9,1%, Lega all’8,3%, mentre Noi Moderati si mantiene stabile all’1%.
Il centrosinistra, invece, perde terreno e scende al 30,5% (-0,6), frenato principalmente dalla discesa del Pd e dalla debolezza di +Europa, che cala all’1,6%. Verdi/Sinistra cresce lievemente al 6,4%, ma resta lontana dai numeri necessari per cambiare gli equilibri. Altri partiti guadagnano complessivamente (+0,4), ma si tratta di movimenti minori che non alterano il panorama complessivo.