Vai al contenuto

Spese militari Nato, Trump minaccia Sanchez: “La Spagna pagherà il doppio con i dazi”

Pubblicato: 26/06/2025 11:14
Nato Trump Sanchez Spagna

Per la prima volta nella storia recente della Nato, i Paesi membri si impegnano formalmente a investire il 5% del Pil annuo nella difesa e nella sicurezza dell’intera Alleanza. Un risultato che l’ex presidente americano Donald Trump può rivendicare come una vittoria personale, dopo anni in cui i suoi predecessori – sia democratici che repubblicani – avevano sollecitato una maggiore equità nella ripartizione degli oneri militari.
Leggi anche: Vertice Nato, affronto a Putin: ci sarà anche Zelensky
Leggi anche: Vertice Nato, Giorgia Meloni coperta dagli altri leader: è polemica

Il nuovo traguardo, messo nero su bianco nelle conclusioni del vertice che si è tenuto all’Aja, fissa anche una scadenza temporale: il 2035. Da quella data, ogni Stato alleato dovrà destinare una parte sostanziale del proprio bilancio nazionale alla sicurezza comune. La decisione arriva in un momento storico in cui la minaccia di conflitti internazionali è tutt’altro che remota: dalla guerra in Ucraina all’instabilità in Medio Oriente, il clima geopolitico è segnato da un’evidente escalation.

Il caso Spagna: la deroga che fa infuriare Trump

L’unica eccezione a questo impegno è rappresentata dalla Spagna, il cui premier Pedro Sanchez ha ottenuto una deroga che limita l’impegno di Madrid al 2,1% del Pil, almeno fino a nuova revisione. La scelta, formalizzata attraverso uno scambio epistolare con il primo ministro olandese Mark Rutte, ha scatenato la reazione furiosa di Trump, che ha minacciato ritorsioni commerciali.

«Vogliono un piccolo vantaggio – ha dichiarato Trump – ma dovranno restituircelo sul piano commerciale, perché è ingiusto». Il tycoon ha poi rincarato la dose: «Stiamo negoziando con la Spagna un accordo commerciale. Faremo pagare loro il doppio». E ancora: «Si rifiutano di pagare, vogliono cavarsela gratis, dovranno restituircela sul piano del commercio».

A rispondere inizialmente non è stato direttamente Sanchez, ma la vicepremier spagnola, che ha voluto chiarire la posizione del governo: «La Spagna non accetta minacce da nessuno». Il contrasto rischia di inasprire i rapporti interni all’Alleanza e di aprire nuovi fronti di tensione tra Washington e Madrid. Poco dopo è arrivata anche la replica di Sanchez: “Il nostro Paese è assolutamente rigoroso nel fissare al 2,1% del Pil le spese militari da impegnare. La Spagna vuole rispettare gli impegni con la Nato ed è un Paese affidabile”.

Il cuore dell’accordo: un nuovo standard di spesa

Il testo finale della dichiarazione sottoscritta dai leader dell’Alleanza conferma il “ferreo impegno” per la difesa collettiva, sancita dall’Articolo 5 del Trattato di Washington, che considera un attacco a uno come un attacco a tutti. Il documento ribadisce l’unità dei membri «di fronte alle profonde minacce e sfide per la sicurezza», con particolare riferimento alla Russia, indicata come una minaccia a lungo termine per la sicurezza euro-atlantica, e alla persistente minaccia del terrorismo.

Il nuovo impegno prevede una suddivisione degli investimenti: almeno il 3,5% del Pil dovrà essere destinato alle forze armate, per raggiungere gli obiettivi strategici della Nato, mentre il restante 1,5% servirà a rafforzare le infrastrutture critiche, difendere le reti informatiche e potenziare la base industriale legata alla difesa.

Ogni Paese dovrà inoltre presentare piani annuali dettagliati, indicando un «percorso credibile e progressivo» verso il raggiungimento dell’obiettivo. Una verifica intermedia è prevista nel 2029, per valutare l’equilibrio della spesa e correggere eventuali scostamenti.

L’Ucraina al centro, ma senza garanzie di adesione

Un altro tema centrale è stato il sostegno all’Ucraina. Il vertice ha riaffermato il “sovrano impegno” degli alleati a fornire supporto militare e industriale a Kiev, ma non è stato fatto alcun riferimento esplicito alla futura adesione dell’Ucraina alla Nato. Né è stata indicata una cifra precisa per gli aiuti economici, al contrario di quanto avvenuto lo scorso anno, quando si parlava di un impegno annuale da 40 miliardi di euro.

Questa ambiguità è un segno tangibile del mutato clima politico internazionale e dell’esigenza di bilanciare la solidarietà con la prudenza. Se a Washington, nel precedente vertice, si era parlato esplicitamente del «futuro dell’Ucraina nella Nato», oggi tale formula è stata accantonata, lasciando spazio a formule più vaghe di impegno e vicinanza.

Reazioni contrastanti all’interno dell’Alleanza

Il caso spagnolo ha suscitato malumori diffusi. Nonostante la firma apposta alla dichiarazione comune, l’eccezione concessa a Madrid è vista da molti come una falla nell’unità dell’Alleanza. Solo Ungheria e Slovacchia hanno espresso solidarietà alla Spagna, riconoscendo la difficoltà di raggiungere il nuovo obiettivo in tempi brevi.

Il compromesso trovato da Sanchez punta a concentrarsi non tanto su una quota fissa di spesa, quanto sul raggiungimento di capacità militari effettive. Una strategia che cerca di conciliare le esigenze interne di bilancio con la partecipazione attiva alla Nato, ma che non convince del tutto i partner più esigenti.

Una nuova era per la Nato

Il vertice dell’Aja segna una svolta epocale per la Nato, che intende trasformarsi in un’alleanza sempre più proattiva, con un modello di spesa più ambizioso e un focus rinnovato sulla resilienza strategica. L’impegno al 5% del Pil rappresenta un salto significativo rispetto agli standard precedenti e dimostra la volontà di affrontare le sfide globali con maggiore determinazione.

Resta ora da vedere se tutti i Paesi, inclusa la Spagna, riusciranno a mantenere gli impegni assunti nei prossimi dieci anni. Il percorso sarà complesso, ma la posta in gioco – la sicurezza collettiva – non consente esitazioni.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Ultimo Aggiornamento: 26/06/2025 11:40

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure