
Nel mondo del tennis, Wimbledon è più di un semplice torneo; è un simbolo di tradizione e storia. Sin dalla sua prima edizione nel 1877, questo evento ha mantenuto un’aura di esclusività e rigore, grazie a una regola che ha resistito al passare del tempo: una regola che vale addirittura dal 1877 e che nessuno ha mai messo in discussione-
Il “dress code sacro”
L’origine, dunque, va molto indietro nel tempo. E riguarda l’abbigliamento che i tennisti e le tenniste devono indossare senza deroghe: sull’erba inglese, infatti, vige il dress code bianco obbligatorio. Nessun compromesso, nessuna eccezione. Chi calpesta l’erba sacra di Wimbledon deve indossare il bianco, un colore che incarna l’aristocrazia e la raffinatezza.
Ma perché proprio il bianco? La risposta risale al XIX secolo, quando era il colore preferito per nascondere le macchie di sudore e mantenere un aspetto impeccabile. Da quel momento, ha rappresentato un codice di eleganza che nessun altro torneo ha mai eguagliato. Anche i tennisti più celebri, come Jannik Sinner, noto per il suo stile variopinto, devono adattarsi al total white quando giocano a Wimbledon.
L’evoluzione del dress code
Nel tempo, alcune regole si sono leggermente ammorbidite. Dal 2023, per esempio, le tenniste possono indossare biancheria intima colorata per tutelare il loro benessere durante il ciclo mestruale. Questa decisione, influenzata dalle dichiarazioni di Coco Gauff, ha segnato un piccolo passo avanti nella modernizzazione delle regole, senza tuttavia intaccare il rigore estetico di Wimbledon.

Nonostante ciò, il torneo non manca di aneddoti curiosi. Nel 2013, persino il leggendario Roger Federer fu costretto a cambiare le scarpe perché la suola arancione non era in linea con le norme. Un errore che ha sottolineato ancora una volta quanto sia importante il rispetto per la tradizione in questo evento unico.
Stile e provocazione
Alcuni giocatori, noti per il loro spirito ribelle, hanno cercato di sfidare il rigore del dress code. John McEnroe era famoso per la sua fascia rossa, mentre Nick Kyrgios si è presentato con scarpe rosse, costretto poi a cambiarle. Questi episodi dimostrano quanto sia raro e speciale il connubio tra tradizione e ribellione a Wimbledon.
Anche l’introduzione di elementi di moda come la borsa Gucci di Jannik Sinner nel 2022, deve ricevere l’approvazione degli organi competenti, come ITF e ATP. Questo equilibrio tra innovazione e rispetto delle regole fa di Wimbledon un evento ineguagliabile.
Conclusione: un rito senza tempo
Wimbledon non è solo un torneo, è un rito. Le sue regole, specialmente quella del bianco, non sono solo una questione di stile, ma rappresentano un patrimonio culturale, un’identità che si è mantenuta intatta nel corso dei secoli. Ogni anno, la domanda “perché si gioca in bianco a Wimbledon?” risuona, e ogni anno la risposta sottolinea l’importanza di mantenere vive le tradizioni che definiscono questo sport straordinario.