
Il cielo si era improvvisamente oscurato, come se volesse anticipare ciò che stava per accadere. Il vento, calato con forza nel giro di pochi minuti, aveva fatto volare via sedie, rami e tapparelle, mentre le prime gocce di pioggia iniziavano a battere sui tetti e sull’asfalto bollente. Era un tardo pomeriggio d’estate che sembrava uguale a tanti altri, ma che nel giro di poco si sarebbe trasformato in qualcosa di indelebile per una comunità intera.
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Nelle case, la gente si era rifugiata in fretta. Qualcuno aveva appena chiuso le finestre, altri correvano a ritirare il bucato. Le previsioni avevano annunciato forti temporali, ma nessuno poteva immaginare che quel momento segnasse un confine netto tra la quotidianità e la tragedia. Poi, improvvisamente, un boato, un crack secco, un silenzio irreale. Ed è in quell’attimo sospeso che tutto è cambiato.
Come annunciato dalle allerte meteo regionali, un violento temporale si è abbattuto nella serata di giovedì 26 giugno su diverse aree del Friuli Venezia Giulia e del Veneto orientale, causando danni significativi soprattutto nel Pordenonese. Le zone più colpite includono i Comuni di Sacile, Porcia, Brugnera e Fontanafredda, già noti per la loro esposizione a fenomeni atmosferici estremi.

Grandinata intensa e danni gravi
Nel tardo pomeriggio di giovedì, un improvviso e violento fronte temporalesco ha portato con sé una grandinata intensa che ha sorpreso i residenti e colpito in pieno edifici, coltivazioni e veicoli. I chicchi di grandine, in alcuni casi di dimensioni considerevoli, hanno sfondato tetti, rotto vetri e ammaccato numerose automobili parcheggiate lungo le strade e nei cortili privati.
Le coltivazioni agricole hanno subito perdite ingenti, in particolare quelle di stagione come vigneti, ortaggi e frutteti. Le associazioni di categoria stanno effettuando un primo monitoraggio dei danni, che si preannunciano consistenti sia dal punto di vista economico che produttivo. Alcuni imprenditori agricoli parlano già di raccolti compromessi e chiedono un intervento immediato da parte delle istituzioni locali e regionali.
Situazione critica nel Trevigiano e nel Bellunese
Anche alcune zone del Trevigiano e del Bellunese hanno registrato forti disagi, seppur in forma meno grave rispetto al Pordenonese. Nelle aree interessate, i vigili del fuoco sono intervenuti per numerose chiamate, in particolare per allagamenti, rami spezzati e interruzioni di corrente elettrica.
Nel comune di Conegliano, alcuni sottopassi sono stati momentaneamente chiusi al traffico per l’accumulo d’acqua, mentre nella zona montana del Bellunese si segnalano smottamenti localizzati e frane di piccola entità. Al momento, non si registrano feriti, ma il bilancio definitivo sarà possibile solo dopo un’attenta valutazione dei tecnici comunali e delle squadre della protezione civile.

Autorità al lavoro e verifiche in corso
Le autorità locali sono al lavoro per monitorare la situazione e avviare gli interventi più urgenti. La protezione civile regionale ha attivato le squadre di pronto intervento nelle zone più colpite e sta coordinando le operazioni con i sindaci dei Comuni interessati. Diverse famiglie hanno segnalato danni alle abitazioni, in particolare alle coperture e ai pannelli fotovoltaici, danneggiati dai colpi di grandine.
Gli uffici tecnici dei Comuni stanno raccogliendo le segnalazioni dei cittadini per predisporre le eventuali richieste di stato di calamità naturale, qualora i danni accertati superassero i limiti previsti dalle normative vigenti.
Allerta meteo confermata
L’episodio di giovedì 26 giugno conferma la validità delle allerte meteo emesse nei giorni precedenti, che avevano previsto la possibilità di fenomeni violenti e repentini nelle ore serali. Le autorità invitano la popolazione a mantenere alta l’attenzione anche nei prossimi giorni, viste le condizioni di instabilità che potrebbero generare nuovi temporali.
La combinazione di alte temperature e umidità persistente continua a rappresentare un fattore di rischio per la formazione di celle temporalesche improvvise, con conseguenze potenzialmente gravi su un territorio già messo a dura prova dagli eventi estremi degli ultimi anni.